palio asini a cocconato d'asti nel 2023

Il Palio degli Asini di Cocconato: tradizione, festa e identità

Cocconato, pittoresco borgo adagiato sulle colline del Monferrato astigiano, è conosciuto come la “Riviera del Monferrato” grazie al clima mite e ai suggestivi paesaggi vitati. Oltre al vino e alla sua rinomata ospitalità, ogni anno a settembre il paese diventa protagonista di un evento unico: il Palio degli Asini di Cocconato.

Questa manifestazione affonda le radici nel Medioevo e intreccia folklore, competizione e senso di appartenenza. La corsa degli asini non è solo una sfida sportiva, ma un momento identitario che unisce contrade e generazioni.

La corsa degli asini: storia e spettacolo

Il Palio degli Asini nacque a Cocconato il 20 settembre 1970, quando il sindaco Piero Bava volle arricchire la festa patronale con una corsa originale. Ispirandosi all’evento di Calliano, il paese si divise in borghi, dando vita a cortei storici e a una gara che ancora oggi conserva il percorso originario.

Dal 2003 il Palio è ufficialmente riconosciuto dalla Federazione Italiana Giochi Storici, confermando il suo valore culturale e tradizionale.

A differenza dei cavalli del celebre Palio di Siena, gli asini rendono la corsa imprevedibile: possono fermarsi, tornare indietro o deviare dal percorso. È proprio questa spontaneità a rendere ogni edizione diversa, tra risate, colpi di scena e tifo appassionato.

Il tracciato parte da piazza Melchiorre Giordano, sale lungo via Mazzini fino a piazza Cavour e poi scende attraverso via Alfieri, con arrivo di nuovo in piazza Giordano.

I 7 borghi, cuore pulsante della festa

La competizione ruota attorno ai sette borghi di Cocconato, ognuno con i propri colori, simboli e tradizioni. Agli inizi i borghi erano 10 ma col tempo quelli più piccoli (Piazza, Cortile, Freccia) sono scomparsi. Quelli rimasti sono:

  • Colline Magre, il borgo che si estende verso Maroero da Montecapra, caratterizzato dai colori giallo-verde e da forte spirito combattivo. Lo scorso anno (2024) il borgo si è aggiudicato la stella per le 10 vittorie, guadagnando la prima posizione nell’albo d’oro.
  • Airali, il borgo che si sviluppa attorno alla zona scuole, all’ombra del campanile della chiesetta di San Sebastiano. I suoi colori sono il Rosso e il Blu ed è tra i borghi più vittoriosi nelle varie edizioni del Palio, occupa infatti il secondo posto nell’albo d’oro con 9 vittorie all’attivo.
  • Brina, borgo dai colori freddi, che richiama i paesaggi collinari nelle prime ore del mattino.
  • Tuffo, il borgo si estende in zona Sant’Anna verso Robella, la più distante dal centro. Prende il nome dal tufo, il tipo di terra caratterizza la frazione.
  • San Carlo, il borgo si estende sulla parte bassa di Cocconato nella zona che ne racchiude i viali.
  • Torre, il borgo che si estende nella parte alta di Cocconato, all’ombra della torre. Si tratta dell’unico borgo ad aver partecipato a tutte le edizioni del Palio. I suoi colori sono giallo e rosso e il loro motto è “Se ci ritroviamo nello stesso brivido, nello stesso orizzonte, nello stesso ricordo, allora ci apparteniamo
  • Principato di Moransengo, il più piccolo dei borghi e l’unico fuori dai confini comunali di Cocconato. I suoi colori sono il rosa e l’azzurro ed ha un forte spirito indipendente
Palio Asini Cocconato locandina Storica
Locandina Storica del Palio degli Asini a Cocconato d’Asti

Ogni contrada partecipa sia al corteo storico sia alla corsa presentando un asino e 5 corridori che si alternano. La rivalità, pur vissuta con goliardia, è fortemente sentita e alimenta l’atmosfera unica del Palio.

Il corteo storico e le rievocazioni

Accanto alla corsa, il corteo storico rappresenta l’anima culturale del Palio. Centinaia di figuranti, vestiti con abiti medievali ricostruiti con cura, sfilano per le vie del borgo. Dame, cavalieri, contadini e notabili portano in scena episodi e atmosfere legate alla storia di Cocconato e del Monferrato, restituendo ai visitatori un tuffo nel passato.

Il corteo non è mai un semplice accessorio: è il momento in cui ogni contrada mostra la propria creatività, il proprio studio dei dettagli, la passione per la ricostruzione storica.

Così, il Palio non è soltanto una gara, ma un vero laboratorio di memoria collettiva, dove tradizione e fantasia si incontrano.

I drappi: arte e simbolo di identità

Il premio per la contrada vincitrice è il drappo, un’opera d’arte tessile che ogni anno viene realizzata da artisti diversi, chiamati a interpretare l’essenza del Palio.

Il drappo non è solo un trofeo: è un segno tangibile della continuità della festa, un ponte tra passato e presente, un’opera che unisce arte contemporanea e radici storiche. Dopo le opere realizzate da Angela Bertiglia del borgo di Moransengo, è stata chiamata a realizzare i drappi dell’edizione 2024 e 2025 l’eco-designer Chiara Tortia, del borgo Torre.

Il suo profondo attaccamento al territorio, la porta da sempre ad essere attenta ai temi della sostenibilità ambientale ma anche sociale ed economica. Chiara ha studiato design al Politecnico di Torino per specializzarsi poi in design sistemico, ossia una progettazione sostenibile de-facto perché pensata già in quest’ottica.

Ha creato Linfa Ecodesign, con cui porta avanti diversi progetti sostenibili per il territorio e ha voluto, anche nel design dei drappi, portare il suo stile personale.

I drappi realizzati sono due: uno istituzionale, destinato a rimanere custodito nella chiesa parrocchiale, e uno riservato ai vincitori del Palio.

Per il drappo della vittoria 2025, Chiara ha scelto di ispirarsi a un antico manoscritto medievale che celebra il tema della vittoria. L’immagine raffigura una pagina che sembra voltarsi, lasciando spazio a un foglio bianco: qui l’artista ha immaginato le firme dei vincitori, così da rendere il drappo unico e personale.

Il drappo istituzionale, invece, rende omaggio alla piccola chiesa del Santuario della Madonna delle Grazie, colpita da un incendio nell’agosto 2015 e mai restaurata. Al suo interno erano custoditi più di duecento ex voto, che Chiara ha reinterpretato per simboleggiare i diversi borghi partecipanti al Palio.

La cifra distintiva di questa edizione porta la sua firma nell’approccio creativo: i disegni, realizzati in digitale e stampati su tela, offrono un incontro tra tradizione e modernità, quasi a voler proiettare nel futuro una tradizione che affonda le radici nel passato.

Chiara Tortia al lavoro sui drappi palio asini Cocconato d'Asti 2025
Chiara Tortia al lavoro sui drappi
Chiara Tortia Linfa Ecodesign
Chiara Tortia di Linfa Ecodesign

Palio degli Asini Cocconato 2025: date e programma

La 56ª edizione del Palio degli Asini di Cocconato si svolgerà il 26 e 27 settembre 2025.

Il Palio non si esaurisce nella corsa e nel corteo: attorno a esso prende vita una festa popolare che coinvolge l’intero borgo e inizia con la Fiera Medievale la terza domenica di settembre.

Nello scenario unico dell’antica via Roma, ogni borgo allestisce bancarelle di artigianato e stand enogastronomici, che saranno giudicati da una giuria. Oltre al premio per la Fiera sono in palio il Premio per la migliore Sfilata medievale e per il migliore Personaggio storico.

Si capisce fin da subito quanto lavoro preparatorio venga fatto da ogni gruppo e quanta passione ci sia ne dedicare tempo e risorse in questa manifestazione.

  • Per i cocconatesi, il Palio è molto più che un evento: è il collante che unisce le generazioni, un momento in cui il paese intero si ritrova e si riconosce in una tradizione comune.
  • Per i visitatori, invece, è un’occasione per entrare in contatto con l’autenticità di un territorio che sa celebrare la propria storia con leggerezza e allegria. Si può assistere alla sfilata e al Palio dalle tribune di piazza Giordano o più comodamente dalla terrazza dei ristorante Cannon D’oro, che guarda proprio sulla piazza e sul traguardo.

In un mondo che tende a uniformare culture e tradizioni, il Palio degli Asini resiste come affermazione di identità locale. Non è solo folklore, ma un rituale che restituisce valore alla lentezza, alla comunità, alla capacità di ridere insieme.

corteo borgo Brina - cocconato d'asti palio asini
Il Corteo del borgo Brina durante il palio degli Asini a Cocconato d’Asti

Come arrivare al Palio degli Asini di Cocconato

Raggiungere Cocconato è semplice sia in auto che con altri mezzi. In macchina o moto si arriva facilmente percorrendo l’autostrada A21 Torino–Piacenza, uscita Asti Est, per poi proseguire lungo la SS458 in direzione Casalborgone–Cocconato. Da Torino si impiega circa 50 minuti, da Asti 25 minuti, da Milano poco più di un’ora e mezza.

Per chi viaggia in treno, le stazioni più vicine sono quelle di Asti e Chivasso, entrambe collegate a Cocconato da autobus di linea. In occasione del Palio vengono spesso organizzati servizi navetta, ma è consigliato verificare gli orari aggiornati sul sito del Comune o della Pro Loco.

Gli amanti delle due ruote possono arrivare anche in bicicletta, scegliendo percorsi panoramici tra le colline del Monferrato: salite impegnative ma gratificanti, ideali per chi ama cicloturismo ed e-bike.

Per quanto riguarda i parcheggi, durante i giorni del Palio non è possibile sostare nel centro storico (piazza Giordano compresa, perché sede dell’arrivo della corsa).

Sono invece disponibili ampie zone parcheggio presso il cimitero di Cocconato d’Asti, raggiungibile dalla strada statale SP18. Da lì il centro è velocemente raggiungibile a piedi in poco più di 5 minuti.

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Commenti

6 risposte a “Il Palio degli Asini di Cocconato: tradizione, festa e identità”

  1. Per quanto io ami le tradizioni locali, non riesco a farmi scendere gli eventi che hanno come protagonisti gli animali. Ho firmato più volte, ad esempio, per l’abolizione del palio di Siena e per le corse di tori in Spagna, sperando in un futuro in cui ogni essere vivente non sia costretto ad essere messo in ridicolo per il puro divertimento degli esseri umani. Scusa lo sfogo, ma da attenta animalista non riesco ad essere indifferente.

    1. La festa qui va ben oltre la corsa degli asini, che sono comunque trattati più che bene, ma accogliamo la tua posizione

  2. Amo le feste tipiche, ma per me quelle che includono gli animali sono un grande NO, anche se posso capirne il senso e la tradizione. Anni fa ero vicino Siena proprio nei giorni del Palio: mi piacque molto la città decorata con gli stemmi delle varie contrade, ma mi sono rifiutata di vedere la corsa.

  3. Non sono mai stata a Cocconato ma so che è un borgo delizioso e ora, grazie a te, conosco anche il suo particolare palio degli asini! In quelle date, quest’anno, sarò a Peschiera del Garda per un’altra rievocazione storica ma non è detto che non riesca a farci un salto!

    1. Puoi venire il weekend del 5-7 settembre che c’è Cocco Wine, una manifestazione super bella per chi ama il vino e le sue storie

  4. Le rievocazioni storiche le trovo sempre molto affascinanti, mi piace l’idea di mantenere vive le tradizioni locali. Di questo palio non ne avevo mai sentito parlare, grazie!

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