Statua di piazza Statuto

Torino, la magica


Torino è bianconera.

Non stiamo parlando di calcio, naturalmente. Stiamo parlando della doppia anima della città sabauda, che si manifesta in una dicotomia costante, fatta di luoghi, di simboli, di personaggi del contrasto.

Immagina il pianeta attraversato da infinite linee di energia, che a volte si sfiorano, senza toccarsi, a volte invece si intersecano in modo talmente fitto da creare dei punti di accumulo. Torino è una città accumulo e lo è tanto per la magia nera, quanto per quella bianca.

Assieme a Londra e San Francisco crea il triangolo della magia nera. Assieme a Parigi e Lione, Torino chiude il triangolo della magia bianca.

Non smettere di leggere, solo perché sei scettico. L’esoterismo ti insegna a guardare oltre la superficie, a vedere ciò che i più non vedono. Allora forse vale la pena lasciarsi coinvolgere per scoprire qualcosa di più.

Potresti scoprire una Torino sorprendente, che divide la sua anima tra bianco e nero, alterna luci ed ombre, offre spazi interpretativi intriganti.
Partendo da piazza Statuto noterai di certo il monumento che la occupa. È un ammasso di sassi su cui tentano la salita degli angeli bianchi. Il monumento è stato realizzato dagli studenti dell’Accademia Albertina nel 1879, per commemorare chi ha perso la vita scavando la galleria del Frejus, traforo che mette in collegamento l’Italia con la Francia. Sulla pietra posta in cima sono, infatti, riportati i nomi: “Sommeiller, Grandis e Grattoni”, i tre ingegneri che progettarono il Traforo ferroviario.

L'angelo nero di piazza Statuto
L’angelo nero di piazza Statuto – @Try

Nulla di così intrigante, direte, ma è qui che vi sbagliate. In cima al monumento si erige un angelo nero, che guarda sorprendentemente verso il centro città, invece che verso la montagna, come avrebbe avuto più senso. Si dice che guardi verso il centro della energia bianca, concentrata nelle piazze più centrali come piazza Solferino e piazza Castello, dove si racconta che, la catenella di piazzetta reale rappresenti il punto di divisione tra bene e male. L’angelo potrebbe essere Lucifero, dato che la sua mano è tesa verso la terra, in un gesto che sembra indicare il luogo della sua caduta.

Catenella di piazza Castello
Catenella di piazza Castello – @Tryatrip 2020

La dicotomia tra bene/male, che in Piazza Statuto ha solo l’inizio della sua narrazione, si ritrova in luoghi e simboli cittadini con frequenza tale da lasciar immaginare la ricerca di un equilibrio.
in alcuni luoghi della storia è più evidente che mai. Basti pensare al punto che i torinesi amano chiamare Rondò della Forca, dove corso Regina incontra corso Principe Eugenio. Qui fino alla fine del ‘800 si ergeva il patibolo e il boia giustiziava assassini e traditori dello stato, motivo del sinistro nome che richiama morte e tenebre. Quelli che molti non notano, tuttavia, è la statua eretta a lato della rotonda. Si tratta di Giuseppe Cafasso, il prete che accompagnava i condannati, cercando di lasciare loro una parola di conforto prima della fine.

Cafasso faceva parte della Arciconfraternita della Misericordia, istituita nel marzo del 1578, su concessione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, proprio per sollevare le condizioni dei carcerati e di accompagnarli verso la luce. Tenebre e Luce, nero e bianco a contendersi lo spazio.

Statua di piazza Solferino
Statua di piazza Solferino – @Tryatrip 2020

Se è l’anima bianca che cerchi devi giungere fino in piazza Solferino, per scoprire l’allegorica fontana Angelica al centro. Le due enormi statue sono Boaz e Jaquin, i sostenitori delle colonne d’Ercole, che assieme introducono al cammino verso la conoscenza, rappresentata dall’acqua. La conoscenza è luce, un cammino da compiere secondo i dettami massonici, passo dopo passo. Ed è fantastico vedere come i dettagli lascino tracce della storia un po’ ovunque. Sotto alcuni palazzi torinesi si nascondono gli Infernotti, una sorta di cantine, dove i massoni erano soliti tenere le riunioni segrete. Sui portoni di quei palazzi si possono scorgere i simboli della Massoneria.

Gli Infernotti
Gli Infernotti – @Tryatrip 2020

Anche se non siete ancora del tutto intrigati, seguire le tracce, come segugi, per farsi svelare, poco a poco, un racconto, è davvero un modo simpatico per godere della città. Lo puoi fare assieme a Somewhere Tour, che da oltre vent’anni fa luce sulle ombre esoteriche, custodite dalla città.

Buon viaggio!

Curiosità

Sapevi che il tour più iconico di Torino è diventato una birra?
Nata dalla collaborazione tra Edit e Somewhere Tour la Birra Torino Magica trasforma in materia il viaggio esperienziale tra i simboli occulti della città: leggi di più nell’articolo Alchimie d’Estate


Commenti

2 risposte a “Torino, la magica”

  1. Ho vissuto a Torino per circa 2 mesi (sono siciliana)e mi sono trovata veramente bene; ricordo le passeggiate romantiche ai Murazzi osservando il fiume Po, Piazza San Carlo e Piazza Castello, lo shopping in via Garibaldi, il the con i biscotti nei tipici bar del centro storico, il museo Egizio, Piazza Statuto, i Palazzi Reali, Venaria Reale, Superga, i mercatini biologici la domenica…. i tram super puntuali. Torino nel cuore!

    1. Non sono Torinese nemmeno io (sono friulana) ma vivo qui da quasi 30 anni e la trovo una città splendida: elegante e sobria

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