Il campo nel deserto del wadi rum

Wadi Rum: Di silenzio e di stelle


Sentirsi minuscoli dentro al silenzio della notte, al cospetto del firmamento, è un attimo. Immagina di osservare quei puntini luminosi che disegnano geometrie dai nomi fantasiosi, disteso comodamente in un letto. Il pensiero che ricorre più di altri è: ma davvero siamo soli nella galassia?

Una notte vissuta nel deserto è un’esperienza da fare almeno una volta. Per noi non è la prima, ma ogni volta capita la stessa cosa: la mente sembra liberarsi di orpelli e vaga libera senza freni, immaginando mondi altri, con creature che da qualche parte si pongono le stesse domande, che ci poniamo noi.

Il campo che ci ospita questa volta è nel Wadi Rum, la vallata desertica a sud della Giordania, amata dai registi cinematografici per i suoi panorami lunari. Non a caso la popolazione locale usa anche chiamarla Wadi al-qamar, nome che significa proprio Valle della Luna. Queste lande spazzate dal vento, confinate dai profili inconfondibili delle sue montagne di granito, hanno offerto ambientazioni per diversi film: da Lawrence d’Arabia nel lontano 1962 ai più recenti Transformer e Star Wars, con lo spin-off Rogue One.

Tende a bolla
Tende a bolla – @Tryatrip 2022

Che siate appassionati di set cinematografici o meno, la bellezza di questo paesaggio non vi sfuggirà. Iscritto tra i patrimoni dell’Unesco nel 2011, per fortuna sono stati avviati già diversi anni prima, progetti di salvaguardia del suo delicato habitat, in modo da proteggerlo dall’incuria di un’azione umana spesso poco consapevole e poco attenta.

Per raggiungere i vari campi dislocati nel deserto (ce ne sono davvero un po’ troppi), i beduini del luogo guidano delle jeep pick up col cassone sul retro adibito a trasporto passeggeri. Non è molto agevole salirci, ma anche questo fa parte dell’esperienza.

Il tragitto fino al campo è ballerino e polveroso ma piuttosto divertente.
Il nostro autista si chiama Ibrahim, dice di avere diciott’anni, ma ne dimostra quindici.

Noi sull'arco roccioso
Noi sull’arco roccioso – @Tryatrip 2022

Prima di lasciare l’agglomerato di case che funge da porta di ingresso del deserto, si ferma a comprarci dell’acqua. Sta lavorando per la sua mancia ma non risulta invadente. Sa poche parole di inglese, ma ha un sorriso straordinariamente bianco e altrettanto amorevole. Ci capiamo a gesti ed è tutto quel che serve.

Il campo, nonostante il nome altisonante (Wadi Rum night luxury camp), non può definirsi lussuoso, nel senso etimologico del termine.

Siamo nel deserto, certo, non si può pretendere troppo, ma abbiamo comunque sperimentato campi migliori di questo, in altri deserti. Sto parlando puramente di cura del dettaglio e di sfarzosità, perché comunque quello che resta lussuoso in questo contesto, forse perfino più consono alla rudità dell’ambiente attorno, è l’esperienza.

Dormire sotto le stelle, in una bolla resa trasparente verso la volta celeste è qualcosa di difficilmente descrivibile.

Dentro la bolla
Dentro la bolla – @Tryatrip 2022

Potrei raccontarvi di come è difficile riuscire ad addormentarsi per la voglia continua di spaziare lo sguardo a destra e sinistra, alla ricerca dell’ennesima stella cadente.
Potrei raccontarvi di come, una volta assopiti, qualcosa ti spinge a riaprire gli occhi per sorprenderti ancora e ancora, fino alla prime luci dell’alba che danno colore alle forme.
Sarei comunque sempre lontana dal dirvela tutta.

Le bolle, per chi se lo chiedesse, sono dotate di bagno personale con doccia, il letto è un vero letto, non un materassino da campeggio, e c’è persino l’aria condizionata, perché qui nel Wadi Rum, di notte, le temperature restano piuttosto miti.

Si cena nella tenda comune, esperienza, per noi, abbastanza deludente ma era davvero un dettaglio, perché ciò che resta nella mente è altro.

Aspettando il tramonto
Aspettando il tramonto – @Tryatrip 2022

Sono le scarpe piene di sabbia, quasi una metafora del deserto che ti entra dentro; sono i colori che cambiano in base a dove punti lo sguardo, in base all’ora del giorno; sono forme rocciose che non smetteresti mai di fotografare, è l’attesa del tramonto seduti su una sabbia sorprendentemente fredda, silenziosi ma in qualche modo connessi; sono le tracce di antiche umanità che abitavano queste terre ben prima dell’Anno Domini: gli ingegnosi nabatei, che costruirono la loro capitale nella straordinaria Petra.

Il campo di notte
Il campo di notte – @Tryatrip 2022

Ovunque è suggestione, che concorre a farci sentire testimoni di passaggio di un disegno superiore.

Vi appassionerete!

Buon viaggio!

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