Taj Mahal mausoleo Agra India

Taj Mahal ad Agra il monumento che parla d’amore

Quando arriviamo ad Agra, siamo impreparati.

Nelle nostre menti c’è solo l’iconico Taj Mahal, uno dei monumenti più famosi al mondo. Non avevamo approfondito la sua genesi, né eravamo preparati a vivere l’architettura come fosse sentimento.

Ci svegliamo all’alba per godere della luce del mattino che tinteggia di rosa le sue forme.

Il momento migliore per visitare il Taj Mahal è proprio questo: c’è meno folla e fa meno caldo.

Il nostro driver ci lascia a poca distanza dall’ingresso nelle mani di una guida appassionata che riesce a trasmetterci tutto l’amore che questo luogo conserva intatto da secoli.

La storia d’amore dietro il marmo

Se pensi all’India pensi al Taj Mahal, ma, oltre ad essere un simbolo del paese, il Taj Mahal è anche e soprattutto un tributo eterno all’amore.

Fu l’imperatore Shah Jahan a commissionarlo nel 1632 per commemorare la moglie Mumtaz Mahal, sposata nel 1612,a soli 19 anni, come terza moglie, ma di gran lunga la favorita.

Mumtaz, donna di straordinaria bellezza, fu molto devota al marito, sostenendolo in momenti difficili e diventando di fatto la sua consigliera personale, pur non nutrendo interesse per l’ascesa al potere. Usò però il suo grande ascendente sul marito, in favore dei poveri e dei derelitti, che le stavano veramente a cuore.

Mumtaz diede a Shah Jahan ben quattordici figli, e morì precocemente di parto proprio dando alla luce il loro quattordicesimo figlio. Aveva solo 39 anni.

Si racconta che l’imperatore, devastato dalla perdita, promise a se stesso di costruire un mausoleo che fosse tanto bello quanto grande era il suo amore per lei. Quello che ne risultò fu un’opera architettonica che ancora oggi lascia senza parole chiunque lo visiti.

Il Taj Mahal è, infatti, considerato una delle sette meraviglie del mondo moderno e patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1983.

Architettura perfetta: simmetria e spiritualità

Avvicinandosi al complesso, ciò che colpisce è l’assoluta simmetria della struttura.

Tutto è bilanciato: dai minareti che circondano il mausoleo alle fontane del giardino, dai portali decorati ai motivi floreali intarsiati nel marmo bianco.

Il mausoleo è costruito interamente in marmo bianco di Makrana, che cambia colore a seconda della luce del giorno: rosa all’alba, bianco brillante a mezzogiorno, dorato al tramonto e quasi argentato durante la luna piena.

Questa metamorfosi cromatica, secondo la poetica persiana, simboleggia il cambiamento dell’umore femminile.

Ma non è solo la bellezza esteriore a rendere speciale il Taj Mahal.

All’interno si trova la camera sepolcrale che ospita i cenotafi di Shah Jahan e Mumtaz Mahal.

Questa è l’unico elemento asimmetrico dell’intero complesso.

Infatti lo spazio era stato pensato per ospitare al centro solo il cenotafio di Mumtaz, ma l’imperatore volle alla sua morte ritrovarsi accanto alla sua amata. Si tratta di un elemento che non disturba affatto, anzi se possibile, rende la narrazione ancora più toccante. Come si fa a non commuoversi?

I cenotafi non contengono le spoglie dei due amanti perché i veri sepolcri si trovano in una camera sotterranea, nel rispetto della tradizione islamica.

Taj Mahal Agra foto ricordo
Foto ricordo al Taj Mahal ad Agra @Tryatrip 2023

Il complesso del Taj Mahal: cosa vedere oltre il mausoleo

Quando si pensa al Taj Mahal, l’immagine che si forma nella mente è limitata al mausoleo centrale. Anche per noi era così ed entrando siamo rimasti sorpresi dalla vastità del complesso architettonico.

L’accesso al Taj Mahal è un percorso studiato per preparare lo spirito al raccoglimento, sembra quasi accompagnarti verso una sorta di pace interiore, lasciando fuori tutto il caos delle strade indiane.

Dopo aver oltrepassato i controlli, ci troviamo in un viale pavimentato, incorniciato da giardini bassi e delimitato lateralmente da eleganti padiglioni in arenaria rossa. Le strutture sono slanciate, con una serie di archi a ogiva e colonne sottili, terminati con piccole cupole in stile moghul.

Si intravedono le forme di alcune scimmietta appollaiata lassù.

Questi padiglioni venivano utilizzate per ospitare i visitatori durante le attese cerimoniali, oppure come ambienti di sorveglianza, riposo o accoglienza per i dignitari.

Alla fine del viale, si alza la Darwaza-i Rauza, la monumentale porta d’accesso al giardino del Taj Mahal.

Maestosa ma comunque aggraziata, come non ti aspetti: in cima, una fila regolare di cupoline bianche (chhatri) sembra quasi una corona.

Osservandola da vicino, notiamo che le pareti sono adornate con versi del Corano, incisi in caratteri neri su marmo bianco con una tecnica che ha dello straordinario.

Le lettere sembrano tutte della stessa dimensione, ma è solo un’illusione ottica, perché in realtà sono state ingrandite man mano che salgono verso l’alto, per apparire proporzionate a chi, come noi, le osserva da terra.

Darwaza-i Rauza non è un semplice portale: è un filtro simbolico. Separa il mondo terreno da quello spirituale.

Quando siamo sotto l’arco centrale ci sentiamo davvero sul punto di attraversare una soglia, i battiti accelerano e lo sguardo cerca e trova le forme conosciute del mausoleo centrale.

porta Darwaza-i Rauza Taj Mahal
La porta Darwaza-i Rauza del Taj Mahal @Tryatrip 2023

Oltre la soglia: il giardino Mughal e la prima visione del Taj Mahal

Conosciamo ogni dettaglio del Taj Mahal perché lo abbiamo maneggiato costruendo il puzzle 3D che abbiamo a casa. Ma essere qui è davvero un’altra storia.

È difficile distogliere lo sguardo, ma l’intero spazio davanti a noi merita attenzione.

Siamo nel giardino Charbagh, la tipica struttura paesaggistica dei giardini Mughal ispirata ai giardini persiani del Paradiso. La parola “Charbagh” significa letteralmente “quattro giardini”, e infatti tutto lo spazio è diviso in quattro quadranti simmetrici da due lunghi viali che si incrociano a croce, secondo uno schema simbolico che rappresenta l’ordine divino.

I viali sono attraversati da vasche d’acqua, ma quando lo visitiamo noi, sono in parte vuote per manutenzione.

Ci sembra un peccato ma in fondo non ci disturba più di tanto perché qui si respira una pace e un’armonia che superano il fatto puramente estetico.

Il mausoleo: un sogno di marmo tra terra e acqua

Quando arriviamo davanti al Taj Mahal, ci sembra di essere davanti a una visione irreale. Non importa quante foto o video tu abbia visto prima: nessuna immagine può restituire davvero la purezza della sua forma e la delicatezza dei suoi dettagli. È immenso.

Il mausoleo si erge su una piattaforma rialzata in marmo bianco, isolato da ogni altra struttura. È simmetrico in ogni angolo, perfetto nella sua geometria, con una cupola centrale che domina l’intero edificio.

Intorno, si alzano i quattro minareti, slanciati e leggermente inclinati verso l’esterno.

Questa inclinazione non è un errore di progetto, ma una precauzione architettonica voluta: in caso di terremoto, i minareti cadrebbero lontano dal mausoleo, proteggendolo.

Ma la vera meraviglia si svela quando ci avviciniamo al marmo bianco: motivi floreali finemente scolpiti decorano le cornici delle arcate, alternandosi a intarsi realizzati con pietre dure e semipreziose.

Questa tecnica, nota come parchin kari, richiedeva una pazienza e una precisione straordinarie.

Ogni fiore inciso è diverso dall’altro, composto da minuscoli frammenti di lapislazzuli, giada, onice, corallo, madreperla e turchese, provenienti da tutto il mondo conosciuto all’epoca: dalla Persia all’Afghanistan, dallo Sri Lanka fino al Tibet.

La guida ci racconta che per completare questi decori furono impiegati oltre 20.000 artigiani specializzati, provenienti da varie parti dell’impero e diretti da un architetto persiano di nome Ustad Ahmad Lahauri.

Ogni fiore, ogni tralcio, ogni dettaglio scolpito rappresenta un gesto d’amore scolpito nella pietra.

Camminando lungo la piattaforma, ci avviciniamo al bordo del complesso, affacciato sul fiume Yamuna. Non a caso il Taj Mahal è stato costruito in questo luogo: nella cultura islamica, infatti, l’acqua è purificazione ed è passaggio, perciò il lato settentrionale del mausoleo, è quello più spirituale e silenzioso.

All’interno il mausoleo ha una sala ottagonale che ospita i cenotafi. Non si può restare a lungo: si entra scaglionati e la visita è rapida. Uscendo, si ha la sensazione di aver visitato la sorgente stessa dell’amore, un luogo dove l’architettura diventa sentimento, e la pietra racconta una storia che continua a commuovere da quasi quattro secoli.

decori marmo Taj Mahal
I decori in marmo del Taj Mahal @Tryatrip 2023
I decori floreali del Taj Mahal
I decori floreali del Taj Mahal @Tryatrip 2023
Taj Mahal marmo bianco
Il marmo bianco del Taj Mahal @Tryatrip 2023

Quando visitare il Taj Mahal: i migliori momenti

Se stai pianificando un viaggio ad Agra, tieni a mente che il Taj Mahal è aperto tutti i giorni tranne il venerdì, quando è chiuso per le preghiere musulmane.

I momenti migliori per visitarlo sono:

  • All’alba: come abbiamo fatto noi, per godere della calma, dei colori tenui del mattino e per evitare il caldo intenso.
  • Al tramonto: quando il sole cala e il marmo si colora di tonalità dorate.
  • Durante la luna piena: nei giorni di luna piena il Taj Mahal è aperto anche di notte, e ammirarlo sotto la luce lunare è un’esperienza davvero magica (ma bisogna prenotare in anticipo).

Cosa sapere prima della visita

Per vivere al meglio l’esperienza al Taj Mahal, ecco alcuni consigli pratici:

  • Biglietti: esistono diverse fasce di prezzo per turisti stranieri e locali. Il biglietto include anche una bottiglietta d’acqua e dei copriscarpe, obbligatori per entrare nel mausoleo.
  • Controlli di sicurezza: l’accesso è molto controllato, e non è possibile portare dentro zaini grandi, cibo o oggetti metallici.
  • Guida locale: affidarsi a una guida preparata è altamente consigliato. Noi abbiamo imparato moltissimo grazie al racconto appassionato della nostra guida.

Come arrivare al Taj Mahal

Agra si trova nello stato dell’Uttar Pradesh, a circa 230 km da Delhi. Le opzioni per arrivare sono:

  • Treno: il Gatimaan Express è uno dei più veloci da Delhi (meno di 2 ore).
  • Auto con autista: come nel nostro caso, opzione comoda se si vuole visitare anche il Forte Rosso di Agra o fuori città la città fantasma di Fatehpur Sikri o il pozzo di Chand Baori.
  • Autobus turistici: economici ma meno confortevoli e sicuri.

Una volta ad Agra, l’accesso al Taj Mahal è consentito solo a piedi per ridurre l’inquinamento nei dintorni del monumento.

Il Taj Mahal oggi: simbolo universale

Il Taj Mahal è oggi un simbolo non solo dell’India ma dell’amore eterno, della bellezza senza tempo e della genialità architettonica.

Ogni anno attira milioni di turisti da tutto il mondo e continua a ispirare artisti, scrittori e viaggiatori.

Tuttavia, è anche un monumento fragile, minacciato dall’inquinamento e dal sovraffollamento.

Per questo motivo, è fondamentale approcciarlo con rispetto, consapevoli della sua importanza storica e spirituale.

Forte rosso Agra Diwan-i-Aam
Diwan-i-Aam (sala udienze pubbliche) forte di Agra @Tryatrip 2023
Taj Mahal dalla sponda sinistra del fiume
Il Taj Mahal dalla sponda sinistra del fiume Yamuna @Tryatrip 2023

Altri luoghi da visitare ad Agra

Agra è stata a lungo capitale dell’Impero Moghul, dai tempi del regno di Akbar il Grande (1556-1605) fino a quelli di Shah Jahan. Per questa ragione ci sono diversi altri punti interessanti in città da esplorare, se hai ancora tempo, dopo la visita al Taj Mahal.

  • Il Forte rosso di Agra: questa fu la residenza principale degli imperatori moghul fino a quando la capitale si spostò a Delhi. Si tratta di una cittadella fortificata, patrimonio UNESCO, costruita principalmente in arenaria rossa, con mura spesse fino a 20 metri e alte circa 21 metri, che circondano una vasta area. All’interno del forte ci sono numerosi palazzi tra cui la Sala delle udienze pubbliche (Diwan-i-Am) e quella delle udienze provate (Diwan-i-Khas), ma alcune aree sono ancora utilizzate dall’esercito indiano, per cui vi è proibito l’accesso al pubblico. Nel 1658, Shah Jahan fu imprigionato proprio qui dal figlio Aurangzeb, e visse gli ultimi anni della sua vita all’interno del forte, ma con vista sul fiume e sul Taj Mahal.
  • Il mausoleo di Itimad-ud-Daulah: Questa tomba, situata sulle rive del fiume Yamuna, fu costruita dalla regina Noor Jahan, in memoria del padre Mirza Ghias Beg tra il 1623 e il 1628 d.C. Costruita interamente in marmo bianco, decorata con intarsi in giallo e nero, è considerata un’antesignana del Taj Mahal, per questo è nota anche con il nome di Baby Taj.
  • Mehtab Bagh: è un complesso di giardini sulla riva sinistra del fiume Yamuna, ideale per fotografare il Taj Mahal al tramonto. Questo parco fu originariamente costruito dall’imperatore Babur come ultima serie degli 11 parchi sulle rive dello Yamuna. Il complesso di forma quadrata è perfettamente allineato con il Taj Mahal sulla riva opposta. 

Questa tappa fa parte di un itinerario di 10 giorni in Rajasthan che abbiamo raccontato nel nostro articolo La nostra prima volta in India: cosa vedere, cosa aspettarsi

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Commenti

7 risposte a “Taj Mahal ad Agra il monumento che parla d’amore”

  1. Mi fa morire dal ridere l’idea che il cambio di colore dovuto alla luce segua i cambiamenti dell’umore delle donne perchè… è una sintesi geniale!!
    Come sempre manco totalmente del romanticismo necessario per apprezzare la storia del luogo ma compenso ripensando con orrore alle scene di “Armageddon” in cui il Taj Mahal viene distrutto.😁

  2. E’ un luogo con un fascino tutto suo, lo ricordo bene giustamente è un must nel viaggio in India. La storia di questo grande amore poi tocca anche gli animi più duri, che bei ricordi mi hai riportato ho adorato l’India.

  3. Il Taj Mahal è famosissimo però ammetto di non aver conosciuto la storia d’amore che c’era dietro. Storia abbastanza triste, povera donna, morta dopo aver dato alla luce il quattordicesimo figlio a soli 39 anni. Altri tempi e altre culture, se non altro il suo tragico sacrificio ci ha lasciato una delle meraviglie del mondo!

  4. Agra è una tappa imperdibile durante un viaggio nel Rajasthan e il Taj Mahal è davvero meraviglioso, mi viene voglia di tornare a visitarlo!

  5. Ho visitato recentemente il Taj Mahal e come te mi sono svegliata all’alba per cogliere il momento migliore. Indubbiamente il luogo è bellissimo e molto romantico, il marmo sembra un pizzo e la storia d’amore che ci sta dietro davvero commovente. Eppure, non mi ha toccato l’anima come invece mi aspettavo, forse è troppo perfetto. In ogni caso è imperdibile per chiunque pensi di andare in India

    1. Io non mi aspettavo nulla e il racconto appassionato, quasi coinvolto, della nostra guida mi ha commossa nel profondo

  6. Sì, decisamente il Taj Mahal è una delle meraviglie del mondo. ed è vero che è “l’amor che move il sole e l’altre stelle”… e anche l’architettura!
    Anch’io ho visitato il Taj Mahal all’alba, con meno gente rispetto alla ressa che mi immagino ci sia durante il resto del giorno. E anche io ho abbinato la visita al forte rosso di Agra e prima di arrivare a Chand Baori (bellissimo!) e a Fathepur Sikri

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