Palazzo Reale Madrid notturna

Guida Madrid: cosa fare in un weekend

Quale monumento o edificio caratterizza Madrid?

Se pensiamo a Parigi, ci viene subito in mente la Torre Eiffel, a Londra il Big Ben, a Roma il Colosseo.
Ma quale monumento identifica Madrid?
Se è vero che la capitale spagnola non ha un’icona architettonica universalmente riconoscibile, possiede però un fascino molto particolare. Madrid è una città elegante e vivace, capace di catturare l’anima in ogni stagione e a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche quando piove. E noi di pioggia in 3 giorni ne abbiamo presa tanta, anzi a dirla tutta, non abbiamo mai visto il sole.

Ma abbiamo comunque girato il centro-città in lungo e in largo, incuranti del maltempo, proprio come dei local.

E abbiamo scoperto una Madrid, che ha tante cose in comune con la nostra Torino, tanto da immaginarci il nostro personale gemellaggio culturale.
Scopriamo allora cosa fare in un weekend a Madrid tra passeggiate, esperienze gastronomiche e qualche sorpresa.

Le piazze di Madrid

Le piazze di Madrid sono tra gli spazi della città che ci hanno colpito di più. Oggi punti di incontro per residenti e turisti e teatro di eventi culturali, ma un tempo anche scenari di eventi storici. Negli ultimi anni, la capitale spagnola ha investito molto nella riqualificazione dei suoi spazi pubblici, trasformandoli in luoghi ancora più accoglienti e spettacolari. E in effetti ci sono riusciti alla perfezione.

Plaza Mayor: il salotto della città

Plaza Mayor, ad esempio, ha subito importanti restauri per valorizzare le sue facciate storiche. Costruita nel XVII secolo, questa imponente piazza rettangolare è circondata da edifici con facciate rosse e portici eleganti, mentre, al centro, troneggia la statua di Filippo III a cavallo.

Le origini di Plaza Mayor risalgono al XVI secolo, quando la zona era un semplice mercato conosciuto come Plaza del Arrabal. Nel 1561, con il trasferimento della corte reale a Madrid, il re Filippo II incaricò l’architetto Juan de Herrera di progettare una piazza più grande e strutturata. I lavori furono poi completati nel 1619 sotto il regno di Filippo III, grazie all’architetto Juan Gómez de Mora. Nel corso dei secoli, Plaza Mayor ha subito diversi incendi devastanti (1631, 1670 e 1790), che ne hanno richiesto più volte la ricostruzione. La versione attuale della piazza è frutto del restauro del 1790.

Volgendo lo sguardo tutto attorno, non potrà sfuggirvi la splendida Casa de la Panadería, che oggi ospita l’ufficio del turismo. Questo edificio si distingue per la sua facciata interamente affrescata, con decorazioni che richiamano la mitologia e la storia della Spagna.

La piazza è caratterizzata dalla presenza di nove porte d’accesso, tra cui l’imponente Arco de Cuchilleros, che conduce, con una pittoresca scalinata, verso la zona della Cava de San Miguel, dove si trovano le storiche taverne della città. Alcuni di questi locali risalgono al XVIII secolo e conservano ancora l’atmosfera tipica della Madrid di un tempo. Come non citare il caratteristico Sobrino de Botín: considerato tra i ristorante più antico del mondo, specializzato in cochinillo asado (maialino da latte arrosto). La nostra esperienza in questo locale davvero particolare l’abbiamo raccontata nel nostro articolo A Madrid, il ristorante più antico del mondo.

Sosta pranzo con tapas: Mercado de San Miguel e alternative

A pochi passi da Plaza Mayor si trova il Mercado de San Miguel, uno dei mercati coperti più affascinanti della città. Risalente al 1916, questo mercato in ferro e vetro è diventato oggi un tempio delle tapas, dove è possibile degustare specialità locali come il jamón ibérico, la tortilla de patatas e i frutti di mare freschissimi.

Se pensate di fare sosta pranzo qui, dovete mettere in conto una cospicua dose di pazienza e una dose non comune di amore per i luoghi super vitali, ma super affollati.

Noi abbiamo desistito. Essendo in 4, trovare un cantuccio dove sederci per gustare le nostre tapas, era impresa ardua, e abbiamo optato per un locale sotto i portici di Plaza Mayor, dove abbiamo sperimentato il famoso bocadillos de calamares e le Oreja a la plancha.

Il primo è un simpatico panino farcito con i calamari fritti. Sa di pane e calamari, non aspettatevi di più, ma apprezzerete la comodità di mangiare degli ottimi calamari fritti senza ungervi le mani.

Le Oreja , dal gusto decisamente più impegnativo, è un piatto tipico della cucina spagnola, che consiste in orecchie di maiale tagliate a pezzetti, cotte sulla piastra fino a diventare croccanti all’esterno, ma restando morbide all’interno. Sono condite con sale, pepe, aglio e prezzemolo, e servite con una spruzzata di limone o in alternativa di salsa piccante. Questo piatto è molto popolare tra le tapas e si accompagna bene con una birra fresca.

A dirla tutta, non ci ha fatto impazzire, né per la consistenza, né per il gusto. Dopo un po’ di forchettate, risulta un po’ nauseante, per cui consigliamo di prendere un piatto per un assaggio condiviso.

Puerta del Sol: l’orso e il corbezzolo

Puerta del Sol, la piazza più famosa di Madrid, è stata recentemente rinnovata per migliorare la viabilità pedonale e rendere la piazza ancora più vivibile.

Di forma semicircolare, è circondata da eleganti edifici del XVIII e XIX secolo, tra cui spiccano la Casa de Correos (periodo di costruzione 1760-1768), con l’orologio che scandisce il tradizionale conto alla rovescia del Capodanno spagnolo. Per chi non conosce ancora l’usanza dei dodici chicchi della fortuna, si tratta di una tradizione spagnola tipica del Capodanno. Si devono mangiare 12 chicchi d’uva, uno per ciascuno dei rintocchi della campana della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno. Sembra facile, ma vi assicuro che abbiamo provato e non lo è affatto!

Al centro della piazza si trova il “Km 0“, il punto da cui partono tutte le strade principali della Spagna.

Ma l’elemento più iconico di Puerta del Sol è senza dubbio la statua dell’Oso y el Madroño (l’orso e il corbezzolo), simbolo di Madrid. Ce l’aspettavamo più grande, o comunque più vistosa, invece usciti dalla fermata della metro proprio lì accanto, non l’abbiamo nemmeno vista. Possiamo giustificarci col fatto che pioveva e tra cappucci e ombrelli eravamo un po’ impacciati. In ogni caso la statua è davvero carina e racconta una storia che vale la pena conoscere.

Infatti, questo emblema della città, presente anche nello stemma araldico, affonda le sue radici nel Medioevo, quando l’orso popolava i boschi attorno alla città, mentre il corbezzolo simboleggiava speranza.

Ma speranza per cosa?

Nel XIV secolo, la peste nera colpì duramente molte città europee, inclusa Madrid. L’albero del corbezzolo era noto per le sue proprietà medicinali, in particolare si pensava che il suo frutto fosse capace di rafforzare il sistema immunitario e combattere le malattie. Nonostante l’assenza di prove scientifiche della sua efficacia, la pianta divenne un simbolo di speranza e resistenza per la popolazione, durante quella difficile epoca.

Poco distante dalla piazza, consigliamo un’altra tappa imperdibile in città: la cioccolateria San Gines. Anche in questo caso aspettatevi gente, tanta gente che pazientemente (o quasi) attende in coda di poter assaggiare i loro famosi churro. La nostra esperienza da San Gines, ve la raccontiamo nell’articolo: Il paradiso dei Churros da San Ginés a Madrid

Plaza de Cibeles: tra eleganza e grandiosità

Anche Plaza de Cibeles è stata oggetto di interventi di restauro per esaltarne il valore artistico e monumentale.

Si tratta di una delle piazze più scenografiche della città. Al centro si trova la famosa fontana dedicata alla dea Cibele, costruita nel 1782, in stile neoclassico. Rappresenta la dea romana su un carro trainato da 2 leoni. Le statue sono scolpite nel marmo, mentre il resto nella pietra. Oltre ad una funzione estetica, la fontana aveva anche una funzione pratica. Progettata quando Madrid stava cercando di modernizzarsi e abbellirsi, sotto il regno di Carlo III, la fontana serviva per migliorare l’approvvigionamento di acqua alla città, diventando uno dei punti di distribuzione pubblica.

Nel 2020, in piazza, è stata installata una fiaccola commemorativa, in memoria delle vittime del Covid. Questa fiaccola, progettata dal Comune di Madrid, è simbolo di speranza, ricordo e resilienza per tutti coloro che sono stati colpiti dalla pandemia. La fiaccola è stata accesa per la prima volta nel maggio 2020.

Tutto intorno alla piazza sorgono edifici imponenti, che non sfuggiranno al vostro sguardo, tra cui il Palacio de Cibeles e il Palacio de Buenavista.

Il Palacio de Cibeles è senza dubbio il più imponente, costruito tra il 1904 e il 1919, come sede del Palacio de las Comunicaciones, oggi è sede del municipio di Madrid, oltre ad ospitare il Centro Culturale Cibeles, un polo per eventi culturali. Il Palazzo dispone di una terrazza panoramica, tra le più apprezzate in città.

Il Palacio de Buenavista, anticamente residenza della famiglia di Osuna, una delle famiglie aristocratiche di Madrid, oggi ospita invece il quartier generale del Comando dell’Esercito spagnolo, ma non è aperto al pubblico.

Plaza Cibeles Palazzo Cibeles
Palazzo Cibeles nell’omonima piazza, con la fiaccola commemorativa @Tryatrip 2025

Altro edificio imponente, subito a ridosso di Plaza de Cibeles, è il Banco de España , sede della Banca di Spagna, che dispone di un vasto patrimonio storico e artistico che include dipinti, sculture, fotografie e pezzi di arte decorativa. Grazie alla realizzazione di una sala espositiva, lo collezione è messa, periodicamente, a disposizione del pubblico, mediante prenotazione della visita.

Plaza de España

Plaza de España, situata alla fine della Gran Vía, vicino al Palazzo Reale e ai Giardini di Sabatini, è famosa per il suo monumento a Miguel de Cervantes, eretto nel 1929 per celebrare il famoso autore di Don Chisciotte.

Questo spazio urbano, fino al XIX secolo, era occupato da un quartiere medievale. Nel 1911 iniziarono i lavori per la creazione della piazza, con l’obiettivo di farne un importante punto di connessione tra il centro storico e la zona ovest di Madrid.

Negli anni ’50, Plaza de España divenne un simbolo della modernizzazione della città, con la costruzione di due grattacieli storici:

  • Edificio España (117 metri, costruito nel 1953), uno degli edifici più alti della Spagna all’epoca. Oggi ospita l’Hotel Riu Plaza España, dotato di 585 camere, spazi per eventi e una terrazza panoramica con vista a 360 gradi sulla città.
  • Torre de Madrid (142 metri, costruita nel 1957), che per anni è stato il grattacielo più alto della città. Oggi ospita nei primi 9 piani l’Hotel Barceló Torre de Madrid, un hotel di lusso con design moderno, mentre i piani superiori sono destinati a residenze private.
Plaza de Espana Madrid
Plaza de Espana @Tryatrip 2025

Palazzo Reale: la residenza dei Borboni

Una visita a Madrid non sarebbe completa senza vedere Palazzo Reale. Si tratta di una delle residenze più maestose d’Europa, costruita tra il 1738 e il 1755 per volere del re Filippo V .

Da italiani e da torinesi ci sentiamo particolarmente legati a questo palazzo. Infatti il progetto iniziale della residenza fu curato dall’architetto di casa Savoia: Filippo Juvarra. Sebbene Juvarra non completò mai il progetto, a causa della sua morte prematura, il legame tra Torino e Madrid rimane evidente in molti aspetti architettonici.

Fu il pupillo di Juvarra, Gianbattista Sacchetti, a completare l’opera, che prese il posto de l’Alcázar di Madrid, l’imponente fortezza moresca, che andò distrutta il 24 dicembre 1734, a causa di un devastante incendio.

Il palazzo ospita, inoltre, alcune delle opere più prestigiose d’Italia: gli strumenti musicali di Stradivari, che aggiungono un tocco di straordinarietà alla sua collezione.
Lo scalone di accesso del Palazzo Reale di Madrid è una delle caratteristiche più simboliche dell’intero edificio. Salendo le scale, si possono ammirare due magnifici leoni, posti ai lati. Rappresentano il simbolo stesso della Spagna, sono infatti gli emblemi tradizionali della monarchia.

Cos’hanno di particolare?

Uno dei leoni è rappresentato in una posa aggressiva, con la bocca aperta e uno sguardo fiero, mentre l’altro ha una postura più pacifica e regale. Simboleggiano le due facce del potere: la capacità di difendersi e affermare il proprio dominio da un lato, l’ordine, la stabilità e la saggezza dall’altro. Questo contrasto simbolico è un richiamo alle sfide e alle responsabilità della monarchia, che deve bilanciare forza e saggezza per governare efficacemente.

Attraversando le varie sale, resterete stupiti dallo sfarzo, dalla varietà dei colori e delle decorazioni, che non smettono di ricordarvi la magnificenza reale.

L’apice della visita si compie alla Sala del Trono, utilizzata ancora oggi per le cerimonie ufficiali e gli eventi di stato. La sala è caratterizzata da un’imponente architettura e decorazioni sfarzose, ma uno degli elementi che più colpisce i visitatori è senza dubbio l’affresco che decora il soffitto.

E qui torna l’orgoglio italico, perché l’affresco è opera del celebre pittore veneziano Giovanni Battista Tiepolo. Raffigura una scena di grande potenza visiva: l’apoteosi di Carlo III, re di Spagna. Il re sul trono, è circondato da figure allegoriche, tra cui angeli e divinità. L’opera è un esempio straordinario dello stile rococò, con una vivace tavolozza di colori e una straordinaria luminosità che crea un senso di trascendenza, in deciso contrasto con il rosso che domina sulle pareti.

Nella sala sono anche presenti diverse statue, realizzate in marmo, che sono la personificazioni delle principali virtù che il sovrano dovrebbe esemplificare. Giustizia, per governare con equità; Fortezza, per governare con coraggio e determinazione; Saggezza, per governare con intelligenza e prudenza; Temperanza, a simboleggiare moderazione e autocontrollo.

Sebbene i reali non risiedano più nel palazzo, lo utilizzano come sede per eventi ufficiali, incluso il cambio della guardia, il primo mercoledì di ogni mese. Recentemente, qui si è svolta la cerimonia di investitura del nuovo governo spagnolo.

INFO E BIGLIETTI

Consigliamo di prenotare con anticipo, per evitare lunghe attese. Prestate attenzione nell’acquistare i biglietti sul sito ufficiale, per evitare sovrapprezzi inutili (andate a questo link).

Noi, in possesso di prenotazione abbiamo comunque dovuto metterci in coda, ma siamo passati in fretta, mentre la coda di chi acquistava il biglietto in loco era decisamente a passo più lento.

È possibile esplorare la grandiosità del palazzo attraverso tour guidati in lingua spagnola o inglese oppure grazie all’ausilio di audioguide disponibili in diverse lingue. Per chi ha figli maggiorenni studenti, è possibile acquistare il biglietto ridotto ma all’ingresso vi chiederanno di mostrare la tessera universitaria, ricordate di portarla con voi!

Tempio di Debod: un pezzo di Egitto a Madrid

Prima di partire, leggendo qua è là consigli su cosa vedere a Madrid, ci aveva colpito il tema dei tramonti. Dicono che la città al crepuscolo diventi ancora più bella e che alcuni punti siano più strategici di altri per godere al meglio di questa esperienza.

Ecco allora che, verificata l’ora del tramonto, prenotiamo la visita al tempio di Debod, posto su un altura, nel Parco della Montaña, non lontano da Plaza de Espana. L’esterno del tempio si può visitare senza alcuna prenotazione, basta salire sulla collinetta e passeggiarci attorno.

Per entrare dentro al tempio è invece necessario prenotare l’accesso, che è comunque gratuito, ma limitato a 15 persone per ogni slot temporale (ogni 30 minuti).

Ma, tramonto a parte, che ovviamente non abbiamo visto dato che pioveva, cosa ci fa un tempio egizio a Madrid?

Il Tempio di Debod si trova a Madrid grazie a un gesto di generosità da parte dell’Egitto, che vede di nuovo coinvolta anche la nostra Torino.

Nel 1960, per salvare i templi nubiani dalle acque del Nilo, che si sarebbero innalzate a causa della costruzione della Diga di Assuan, l’Egitto decise di offrire una serie di templi in dono a paesi che avevano contribuito alla campagna internazionale di salvataggio. La Spagna fu una di quelle nazioni, e così il Tempio di Debod fu smontato e trasferito a Madrid, dove venne ricostruito nel 1968 nel punto in cui si trova ancora oggi.

Il Tempio di Debod è un esempio dell’architettura egizia del II secolo a.C.; originariamente si trovava vicino al lago Nasser, nel sud dell’Egitto. Per il suo trasloco, l’Egitto etichettò e numerò ogni singola pietra, in modo da consentirne la ricostruzione accurata.

Il tempio è dedicato alla divinità egizia Iside, e al suo interno è visibile la cella, dove era conservata la statua della dea. Attorno al tempio sono state create delle vasche, originariamente riempite d’acqua per simulare il fiume Nilo. Oggi le vasche sono vuote, perché a causa di infiltrazioni d’acqua nel sottostante parcheggio, sono diventate instabili.

Oltre al Tempio di Debod, altri templi furono trasferiti in tutto il mondo. I più noti si trovano in paesi come Stati Uniti, Italia, Germania e Francia. Tra questi, non possiamo non citare il tempio di Ellesiya che si trova nella nostra città, presso il Museo Egizio di Torino.
La bella notizia è che in occasione del 200esimo anniversario del Museo Egizio 1824- 2024, celebrato appunto nel 2024, dopo quasi otto mesi di lavori di restauro e riallestimento, sono stata riaperte al pubblico le visite al Tempio di Ellesiya, con il nuovo allestimento della Cappella rupestre.

I Musei di Madrid

Madrid è una città ricca di cultura e arte, e i suoi musei sono tra i migliori al mondo. Se siete appassionati del genere, la città saprà gratificarvi meravigliosamente con il su Triangolo dell’Arte di Madrid.

Si tratta di un distretto che, a breve distanza uno dall’altro, include tre dei più famosi musei al mondo: il Museo del Prado, che ospita una delle collezioni più importanti di arte europea, il museo Museo Thyssen-Bornemisza e il Museo nazionale Reina Sofía.

Per una prima visita in città, per un solo weekend, il tempo necessario per visitarli tutti indubbiamente non c’è.

Arrivando il nostro volo nel tardo pomeriggio del venerdì, abbiamo deciso di approfittare dell’apertura serale gratuita del museo nazionale Reina Sofia.

Perché questo e non gli altri?

Perché al Reina Sofía sono conservati alcuni dei dipinti che volevamo vedere da vicino, primo della lista “Guernica” di Pablo Picasso, simbolo della sofferenza causata dalla guerra civile spagnola.

Originariamente realizzato nel 1937 per il padiglione spagnolo all’Esposizione Universale di Parigi dello stesso anno, il dipinto rimase all’estero per decenni, per la volontà dello stesso Picasso di preservarlo dal regime dittatoriale di Francisco Franco.

Tornò in Spagna solo nel 1981. In quegli stessi anni vide la luce il restauro e il ripensamento degli spazi dell’antico Ospedale Generale di Madrid (Hospital General de Madrid), un edificio storico risalente al XVIII secolo.

Costato 97 milioni di euro, l’edificio fu inaugurato nel 1992 e divenne sede del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía. E Guernica trovò finalmente casa, in patria.

L’ingresso serale, dalle 19:00 alle 21:00 è gratuito, ma serve comunque la prenotazione e ci sarà comunque da aspettare in coda per poter entrare. Avrete però tutto il tempo per ammirare i capolavori più rappresentativi del museo, come la già citata Guernica, completa di una serie di fotografie che mostrano il progressivo dei lavori, e del modellino del padiglione spagnolo che la ospitò; il Grande masturbatore di Savaldor Dalì, risalente al 1929, e il sorprendente mondo immaginato da Angeles Santos, una delle pittrici più importanti del post-impressionismo.

Come assaggio d’arte, da approfondire con visite future, ci è sembrato un buon punto d’inizio.

Il Parco del El Retiro

A ridosso del Triangolo dell’Arte di Madrid si estende il parco urbano più apprezzato. Il Parco del El Retiro di Madrid è perfetto per chi cerca un po’ di relax, di natura, ma anche di cultura.

Al suo interno si trova un laghetto artificiale, Estanque Grande del El Retiro, caratterizzato dal pomposo Monumento ad Alfonso XII.

Nei pressi c’è anche l’Embarcadero de El Retiro, dove si possono noleggiare delle barchette per passare un po’ di tempo in assoluto relax. Lo immaginiamo come un ottimo momento di pausa nelle calde giornate estive, dato che noi lo abbiamo visto sotto la pioggia a 2 gradi centrigradi.

Una passeggiata tra i viali alberati del parco permette di ammirare edifici come il Palacio de Cristal, una struttura di vetro e ferro, succursale del museo Reina Sofia, adibita a mostre d’arte, ma temporaneamente chiusa per restauro (marzo 2025).

Una cosa curiosa del parco è la Noria del Huerto del Francés, poco conosciute ma degna di nota. Si tratta di un’antica ruota idraulica, risalente al XVII secolo, scoperta solamente durante gli scavi archeologici effettuati tra il 1996 e il 2000. Questa struttura veniva utilizzata per l’irrigazione degli orti e dei giardini circostanti, sfruttando un ingegnoso sistema di sollevamento dell’acqua. Le sue gigantesche ruote sono state restaurate e rimesse in funzione per essere restituite alla comunità come patrimonio culturale.

I quartieri più caratteristici di Madrid

Malasaña, è la zona del centro che si estende alla spalle di Plaza Espana, delimitata dalla Gran Via. Deve il suo nome a Manuela Malasaña , una delle eroine e vittime degli eventi storici che hanno avuto luogo a Madrid il 2 maggio 1808 (ritratti anche in un famoso quadro di Goya, conservato nel Museo del Prado).

Plaza Dos de Mayo è proprio nel cuore del quartiere, e commemora quella ribellione contro l’occupazione napoleonica. Il quartiere è famoso per la sua atmosfera bohémien e la sua movida, le serrande dipinte e le facciate delle case decorate anche in modo alternativo. Passeggiando per le sue strade colorate, non potrete che sentire l’eco della voce di Manu Chao che canta “Me gusta Malasaña, me gustas tú.”

In questa zona trovate anche Casa Camacho (Calle de San Andrés, 4) dove degustare lo yayo, un drink a base di gin, gassosa e vermouth.
Ed ecco di nuovo il nostro orgoglio sabaudo che riemerge, dato che la città natale del vermut è la nostra Torino.

Come mai troviamo il vermut in Spagna?

Fu l’italiano Flaminio Mezzalama, nel 1902, ad aprire il primo locale incentrato totalmente sul vermouth. Lo aprì a Barcellona e lo chiamò “Caffè Torino”.

Girando per le viuzze di Malasaña, potrete anche imbattervi nella statua di Julia, la studentessa simbolo del quartiere. Chi ci conosce sa che anche nostra figlia si chiama Giulia, quindi non potevamo esimerci dall’andare a cercarla.

Ma chi è Julia?

Una studentessa, ma nessuna di realmente esistita, Julia sono le centomila ragazze che avrebbero vokuto studiare ma non potevano. Non a caso la statua è posta davanti al civico 42 di Calle del Pez, dove un tempo c’era l’Universidad de San Bernardo, una delle prime scuole superiori per donne in Spagna. Julia è un simbolo, rappresenta tutte quelle donne che lottarono per il diritto all’istruzione nel XIX secolo. Da queste parti si crede che toccando il libro che tiene in mano, ci si garantisca fortuna negli studi!

Da Malasaña ci spostiamo a La Latina, uno dei quartieri più autentici di Madrid. Se capiti di domenica, non perdere il Mercato del Rastro, il più grande mercato delle pulci della città.

E poi fatevi assolutamente una passeggiata nella Gran Via: la Broadway madrilena, cuore pulsante dello shopping, con negozi infinitamente grandi. Questo viale è famoso per i suoi incredibili palazzi in stile eclettico e art deco, che ricordano la grandeur delle grandi capitali europee. Tra gli edifici più iconici troviamo l’Edificio della Lupa, che un tempo ospitava l’Hotel Roma. Progettato da Eduardo Reynals Toledo, inaugurato nel 1915, è facilmente riconoscibile per la sua torretta con la scritta SPQR e la lupa capitolina in bronzo, copia dell’originale andata perduta.

Un’altra icona della via è senza dubbio l’Edificio Carrión, costruito tra il 1931 e il 1933 in stile Art Déco, con la famosa insegna Schweppes, protagonista di tante foto e film.

E come non notare l’Edificio Metrópolis con la sua maestosa cupola dorata.

L’edificio, costruito tra il 1905 e il 1910, su commissione di una compagnia di assicurazioni, nel 1972 divenne proprietà di Metropolis Seguros, da cui prese il nome. La sua facciata è ornata da statue ma la sua caratteristica più attrattiva è la cupola in ardesia nera sormontata da una statua dorata che raffigura un figura alata.

Passeggiate per la via senza meta e tenete gli occhi puntati ai tetti per lasciarvi sorprendere dalla maestosità, e se avete figlie adolescenti a seguito, anche per non farvi trascinare dentro ad ogni negozio.

Camera con vista: dove dormire a Madrid

Madrid offre un’ampia gamma di hotel per ogni tipo di viaggiatore, dai boutique hotel nel cuore del centro storico agli eleganti resort di lusso con vista panoramica sulla città.

La capitale spagnola è rinomata per la sua ospitalità e per strutture che combinano comfort, design e un’attenzione particolare all’esperienza degli ospiti. Chi visita Madrid può scegliere tra hotel dal fascino tradizionale, sistemazioni moderne con servizi esclusivi e soluzioni dal carattere unico, perfette per vivere al meglio l’atmosfera vibrante della città.

Durante il nostro soggiorno, abbiamo optato per l’Hotel Riu Plaza España, una scelta che unisce stile e raffinatezza nel cuore della capitale. Questo hotel, situato nell’iconica Plaza de España, offre camere eleganti e una posizione strategica per esplorare Madrid.

Il vero fiore all’occhiello? Il suo incredibile rooftop, una terrazza panoramica che regala una vista mozzafiato sulla città. Qui, tra un cocktail sofisticato e un’atmosfera esclusiva, si può vivere un’esperienza unica, resa ancora più emozionante dal famoso ponte in vetro sospeso, che regala una prospettiva spettacolare sulla metropoli. Un luogo imperdibile per chi cerca lusso, comfort e un panorama da cartolina.

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Commenti

12 risposte a “Guida Madrid: cosa fare in un weekend”

  1. Madrid mi ispira tantissimo e non siamo ancora riusciti a visitarla. Questa macchia sul nostro curriculum di viaggiatori dovuta al fatto che in passato potevamo fare ferie solo in estate e Madrid è famosa anche per le temperature non proprio accoglienti. Tuttavia ci stiamo impegnando per rimediare al più presto.

  2. Avatar Libera Salcuni
    Libera Salcuni

    Quando sono stata a Madrid ricordo di aver trascorso 9 ore nei musei (del Prado e Reina Sofia). Ero emozionantissima perché finalmente avrei visto dal vivo il mio quadro preferito, Guernica di Picasso!

  3. Voglio assolutamente tornare a Madrid, perché in due giorni pieni purtroppo non siamo riusciti a vedere tutto quello che avevamo in programma. A partire dal Palazzo Reale e dal Museo del Prado, per esempio. Grazie per aver spiegato il perché del vermut in Spagna: essendo piemontese questa cosa mi ha sempre incuriosito ma non ho mai approfondito!

  4. Madrid è forse l’unica grande città della Spagna che ancora non sono riuscita a visitare. Durante le nostre continue incursioni nella penisola iberica l’abbiamo sempre un po “snobbata” pensando che fosse troppo caotica da esplorare. Mi ricredo, dopo aver letto il tuo prezioso articolo.

  5. Ho passato un week end a Madrid esattamente un anno fa ed è stata un’esperienza piacevolissima. E’ vero, Madrid non è iconica come molte altre capitali europee, ma ha una movida invidiabile. I madrileni si godono ogni momenti del giorno e della notte, ogni angolo di città. Ed è proprio per questo che tornerei, per vivere tutta questa vita!

  6. Sono anni che tento di organizzare un viaggio a Madrid e anche a Barcellona ma ancora non ci sono riuscita a causa del fatto che posso viaggiare solo durante le feste e in questi periodo i prezzi, si sa, si impennano! Terrò in considerazione la tua guida per quanto dovrò organizzare l’itinerario!

  7. Madrid per noi è una seconda casa, ci ha accolte per un anno durante il nostro periodo di studio all’estero! Grazie ci hai fatto rivivere la città e i suoi luoghi iconici e tornare indietro di dieci anni

  8. Sto monitorando da qualche tempo i voli per Madrid, per fare un weekend in questa stupenda città che avevo visitato solo in gita scolastica!
    Sono sempre indecisa per paura di non vedere abbastanza, ma la tua guida mi aiuterà di sicuro!

    1. Ormai i voli sono talmente frequenti e a costi accessibili che puoi sempre andarci più e più volte così da riuscire a vedere tutto quello che vuoi, senza dover per forza addensare in un weekend mille ose da fare

  9. Avatar alessia

    Quanti bellissimi ricordi mi ha sbloccato questo articolo! Sono stata a Madrid per uno scambio culturale con la scuola, ero ancora al liceo. Me la ricordo ancora benissimo… città stupenda.

    Vorrei tornarci ora per farla conoscere a mia figlia di 8 anni, le piacerebbe poi a scuola studia spagnolo quindi potrebbe essere carino praticare sul posto anche l’idioma.

    Grazie per i consigli e per l’itinerario.

  10. Siamo stati a Madrid 15 anni fa e sicuramente è un lasso di tempo sufficiente per poterci tornare e trovare una città diversa, con tante cose nuove da vedere. Tra l’altro quest’anno nostra figlia ha iniziato a studiare lo spagnolo, quale miglior meta? Magari stavolta potremmo riuscire anche a visitare il Prado, esperienza che ci manca.

  11. Sai che Madrid non ci sono mai stata ed è una delle mete in lista. Con il tuo articolo mi sono decisa…sarà la prossima prenotazione

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