Alba, situata nel cuore delle Langhe piemontesi, d’autunno vive uno dei suoi momenti più magici.
Il colore di cui si vestono le sue colline fanno da sfondo ad eventi che qui segnano la vita di molte persone.
I più importanti eventi d’autunno
Siamo nelle Langhe, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 2014, proprio per la bellezza paesaggistica e per l’importanza culturale e storica della viticoltura in questa zona.
Non sarà quindi difficile immaginare a cosa può significare da queste parti la parola “vendemmia“.
Si tratta di un momento di festa ma anche di tanto lavoro per una delle regioni vinicole più rinomate al mondo, famosa per il Barolo e il Barbaresco, solo per citare alcuni dei suoi vini più pregiati.
Molte cantine organizzano visite guidate e degustazioni, per permettere ad appassionati e a tutti gli animi curiosi di conoscere il processo di produzione del vino, dalla vendemmia alla fermentazione.
Ma non finisce qui, perché autunno ad Alba è anche indissolubilmente sinonimo di “tartufo“.
Il momento più atteso dell’anno per gli appassionati del settore, arriva puntuale.
Dal 12 ottobre all’8 dicembre 2024 si svolgerà ad Alba la consueta Fiera internazionale del Tartufo Bianco 2024, un momento di festa e di gusto per tutta la città ed anche un’occasione perfetta per conoscere il territorio.
La fiera non è solo mercato, ma include cooking show con chef rinomati, analisi sensoriali per comprendere meglio il tartufo e una serie di esperienze culinarie di altissimo livello.
Alba offre molto più del tartufo, con vini prestigiosi, nocciole di qualità, formaggi ricercati dal sapore intenso.
Alba è anche sinonimo di Nutella, diranno i più, ed è certamente vero, perché in città ha sede la Ferrero, l’azienda che, dagli anni quaranta, rende più dolce il mondo con i suoi prodotti e anche con il suo sguardo sempre attento verso la comunità.
Alba è storia
Parlare delle tante delizie enogastronomiche di Alba, non basta a descriverla perché Alba esisteva prima del vino e prima del tartufo.
Duemila anni di avvicendamento costruiti strato su strato, uno sopra l’altro: l’Alba romana veniva edificata sopra il villaggio pre-esistente, disegnando il cardo e il decumano, acquedotti, fognature, mura e torrette. La città medievale recuperava materiali di edifici romani distrutti e trasformava il contesto urbano nella città delle cento torri, simbolo di potere dei signorotti locali, di cui oggi resistono pochi esemplari.
Alba è conosciuta anche come la “città delle cento torri“, per le numerose torri medievali che un tempo dominavano il panorama urbano. Queste strutture, simboli del potere delle famiglie nobili locali, erano utilizzate sia come difesa che come segno di prestigio.
Oggi ne restano visibili solo alcune, ma rappresentano ancora un’importante testimonianza della storia e dell’architettura della città.
La città odierna si sviluppa su tutte quelle passate: basta immergersi nelle viscere sotterranee per ritrovarne traccia.
Ci sono percorsi sotterranei, guidati e ad accesso limitato, che, a seconda del giorno di visita, toccano diversi punti di interesse. Può capitare allora che vi infiliate in una banca, perché dal suo interno si accede ad un sotterraneo dove è stata ritrovata una domus romana, oppure potete entrare nelle viscere del sottosuolo dalla cripta di una chiesa. I vari itinerari sono stati studiati per enfatizzare il patrimonio invisibile che custodiscono. In totale i siti sono circa 32 e in ciascuno di essi sono conservati resti archeologici capaci di restituire l’immagine di quella che doveva essere la città di Alba Pompeia in epoca romana e la successiva trasformazione in età medievale. Per maggiori informazioni e per prenotare potete fare riferimento al sito dell’associazione di promozione sociale “Ambiente e Cultura”.
Alba è letteratura e arte
Alba è anche un’importante memoria storica della Resistenza in Italia, rimasta viva grazie a eventi culturali, manifestazioni e commemorazioni ma anche grazie al lavoro di diversi autori originari di qui.
Passeggiando per le sue strade a partire da piazza Rossetti 2, accanto al Duomo, dal maestoso interno a tre navate, si possono seguire le tracce dello scrittore partigiano Beppe Fenoglio, albese d’origine, uno dei più scrittori italiani del dopoguerra. Te lo ricordi Il partigiano Johnny?
Il suo romanzo più importante racconta la resistenza partigiana nelle Langhe durante la Seconda Guerra Mondiale ed è caratterizzato da un linguaggio crudo e diretto, che riflette la durezza della lotta per la libertà.
Ma non solo Fenoglio ha gettato lo sguardo su queste colline ed ha intriso la sua arte della loro suggestione: il pittore Macrino, il musicista Abbado, lo scrittore Cesare Pavese, di cui amo profondamente la Luna e i Falò.
Gusti e profumi, racconti storici, tratti artistici, Alba sa gratificare qualsiasi aspettativa: non perdetevi l’occasione di vistarla.
Buon viaggio!
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