Il Fascino Celtico di Dublino

Il fascino celtico di Dublino


Dublino, la vivace capitale dell’Irlanda, è una città che mescola perfettamente modernità e tradizione. Nel cuore della città, monumenti come il Trinity College e la Cattedrale di San Patrizio testimoniano un passato ricco, invece i Docklands in pieno sviluppo e il Samuel Beckett Bridge rappresentano l’apice del design contemporaneo.
Le strade del Temple Bar possono candidarsi a punto di congiunzione: animate da una vivace scena culturale e musicale, trovano profonde radici nelle antiche tradizioni irlandesi e sono la testimonianza concreta di una conversione possibile.
Si può visitare Dublino andando alla ricerca dei suoi simboli e della sua storia, non sempre facile, ma anche godere della sua vivacità, tra moderni ristoranti gourmet e pub storici dove va in scena tutti i giorni una vita notturna, fatta di musica e fiumi di birra.
Scopri nel nostro articolo cosa vedere a Dublino.

L’Arpa: un simbolo di Orgoglio e Identità Irlandese

L’arpa è uno dei simboli più antichi e riconoscibili dell’Irlanda, presente su monete, bandiere e documenti ufficiali. Questo strumento, che affonda le sue radici nella tradizione celtica, è associato alla musica, alla cultura e alla storia del paese. L’arpa di Brian Boru, uno dei più famosi re d’Irlanda, è conservata al Trinity College e rappresenta un legame profondo con il patrimonio nazionale. Simbolo di sovranità e orgoglio, non a caso l’arpa è anche il logo della Guinness, la nota cosa produttrice di birra, che ha così voluto sottolineare il suo legame con l’identità irlandese.

Sulla stessa scia la scelta architettonica di Santiago Calatrava, il celebre architetto spagnolo che ha realizzato il Samuel Beckett Bridge sul fiume Liffey, collegando i Docklands al centro della città.
Il ponte ha una struttura elegante, che ricorda un’arpa inclinata, in omaggio alla tradizione musicale irlandese. Realizzato in acciaio e lungo 120 metri, il ponte è progettato per ruotare di 90 gradi, permettendo il passaggio delle navi: perfetto connubio tra estetica e funzionalità.

Samuel Beckett Bridge sul fiume Liffey di Santiago Calatrava -  @Tryatrip 2023
Samuel Beckett Bridge sul fiume Liffey di Santiago Calatrava – @Tryatrip 2023

Non si può dire di aver visto Dublino senza aver messo piede dentro alla fabbrica della birra più famosa d’Irlanda: la Guinness.

Guinness Storehouse: Il Cuore della Birra Irlandese

Situato nel cuore della città, questo museo è dedicato alla storia della celebre birra irlandese. L’edificio, che si estende su sette piani, offre una panoramica approfondita sul processo di produzione della birra e sulla storia del marchio passando dalle iconiche pubblicità che lo hanno rappresentato nel corso degli anni.
La visita procede dal basso verso l’alto e di piano in piano è un crescendo di scoperte ed esperienze, attraverso racconti scritti e visivi e una degustazione multisensoriale da consumarsi in una stanza bianca pura e luminosa.

Noi abbiamo anche sperimentato la Guinness Academy per imparare il sei passaggi fondamentali della perfetta spillatura, un’esperienza coinvolgente che vale senza dubbio il costo del biglietto extra. Una volta spillata la tua personalissima pinta potrai gustartela con la dovuta calma e cercare sulla parete il tipo di baffo che ti caratterizza di più.

In cima si raggiunge il Gravity Bar, dove gustare una pinta di Guinness con vista panoramica sui tetti della città.
Che amiate o no la birra, questo museo vale davvero la pena di essere sperimentato.
Prenotate però i biglietti in anticipo perché essendo un’attrazione molto gettonata rischiate di dover restare a bocca asciutta.

Docklands: Modernità e Tradizione in Armonia

Una zona che abbiamo amato molto di Dublino sono i suoi scelto Docklands, un esempio perfetto di come la città abbia saputo combinare tradizione e innovazione. Quest’area, un tempo fulcro delle attività portuali, è stata trasformata in un quartiere moderno e vibrante, con centri di aggregazione funzionali e installazioni artistiche di grande impatto visivo.
Ne sono un esempio i Red Stiscks, ossia dei pali rossi piantati nel terreno su una pavimentazione in vetro-resina tinteggiata di rosso, che si estende fino al mare. Quest’opera è stata realizzata dalla famosa paesaggista Martha Schwartz all’estremità occidentale del Grand Canal Dock, ed è sovrastata dal Grand Canal Theatre, progettato da Daniel Libeskind.
L’idea dell’artista è quella di creare un punto di attrazione sia di giorno sia di notte, quando i pali si illuminano, per creare aggregazione e devo dire che ci è riuscita alla perfezione.

Se vi addentrate oltre, superato il Mac Mahon Bridge, troverete una strana costruzione tinteggiata di un color verde acqua che dentro nasconde un vero tesoro: sono gli studi di registrazione Windmill Lane Recording Studios. Se vi piace la musica non potete perdervi il loro tour.
Leggi la nostra esperienza agli Studios nell’articolo dedicato: Nel nome della Musica.

Trinity College: Un Tesoro di Cultura e Conoscenza

Fondato nel 1592, il Trinity College è l’istituzione accademica più antica e prestigiosa d’Irlanda, noto per il suo rigore accademico. Tra i suoi illustri alunni si trovano figure di fama internazionale come Jonathan Swift, Oscar Wilde e Samuel Beckett.
Al campus del Trinity College si può accedere liberamente per passeggiare tra i suoi giardini e le sue architetture storiche. Serve invece un biglietto d’ingresso per accedere alla sua famosa biblioteca, una delle più grandi del mondo.
Fondata contemporaneamente al college, la biblioteca custodisce oltre sei milioni di volumi, tra cui rare edizioni e manoscritti antichi. La “Long Room” è la sala principale, alla quale si accede tramite un percorso di visita introduttivo. La stanza è celebre per i suoi soffitti a volta e le imponenti file di scaffali che ospitano oltre 200.000 libri, tra cui il Libro di Kells, un manoscritto miniato medievale considerato una delle più grandi opere d’arte dell’epoca celtica. All’interno della sala, in una teca di vetro, è conservata anche l’Arpa di Brian Boru, uno dei più preziosi tesori storici e culturali dell’Irlanda, risalente ad un epoca tra il XIV o XV secolo.

Quando l’abbiamo visitata noi purtroppo molti degli scaffali erano vuoti e nello slot di visita che avevamo prenotato c’era davvero troppa gente, tanto da compromettere la qualità della visita.

Il Temple Bar

Temple Bar è una delle aree più vivaci di Dublino, conosciuta per la sua vita notturna, i pub storici, le strade acciottolate e l’atmosfera artistica. Non è tuttavia sempre stato così.

Le origini del quartiere risalgono all’epoca medievale quando l’area era utilizzata prima come discarica poi bonificata e sviluppata come zona residenziale e commerciale.
Le strade strette e acciottolate che ancora oggi caratterizzano Temple Bar risalgono a quel periodo.

L’area prosperò grazie alla vicinanza con il porto di Dublino ma durante il XVIII secolo iniziò a deteriorarsi, diventando una zona piuttosto piuttosto malfamata.
Fu negli anni ’90 che, grazie a una serie di iniziative del governo irlandese e di investitori privati, Temple Bar iniziò un percorso di rinnovamento, che ne riqualificò sia l’aspetto urbano sia la destinazione.
L’area fu ripavimentata, le facciate degli edifici furono restaurate, e fu incentivata l’apertura di gallerie d’arte, teatri, e centri culturali.
Oggi, Temple Bar è un quartiere conosciuto a livello internazionale come centro di vita notturna e culturale.


The Famine Memorial @Tryatrip 2023
Temple Bar di sera @Tryatrip 2023
Il Temple Bar pub nel quartiere omonimo - @Trytrip 2023
Il Temple Bar pub nel quartiere omonimo – @Trytrip 2023

Il Fiume Liffey e le Sue Statue: Arte e Storia all’Aperto

Il fiume Liffey attraversa Dublino e offre una prospettiva unica sulla città. Lungo le sue sponde ci sono diverse installazioni artistiche che rappresentano un pezzo di storia irlandese.
Una delle più toccanti è quella dedicata alla Grande Carestia a metà del XIX secolo quando l’Irlanda perse più di un milione di persone per fame mentre un altro milione emigrò dal paese. (The Famine Memorial).
Situata nei pressi del Custom House Quay, la vecchia Dogana di Dublino che ospita attualmente il Ministero irlandese per l’Ambiente, il Patrimonio ed il Governo Locale, l’installazione rappresenta famiglie di emigranti afflitte dalla fame. Le loro espressioni sono così toccanti da riuscire a trasmettere l’enorme difficoltà che hanno dovuto affrontare.
La storia della grande emigrazione irlandese è raccontata magnificamente nel museo EPIC che si trova poco più avanti sulla sponda del fiume.

Un’altra statua molto iconica è The Linesman, sulla sponda opposta. La statua in bronzo rappresenta un uomo che tira una corda d’ormeggio ed è un tributo ai lavoratori portuali della città. L’opera dello scultore irlandese Dony MacManus è stata inaugurata nel 1999 e rappresenta un collegamento tangibile tra il passato e il presente della città.

Restando sui tributi che la città ha voluto riconoscere ai suoi personaggi più significativi, non possiamo dimenticare Oscar Wilde, che nacque proprio a Dublino il 16 ottobre del 1854. Lo scrittore fu una figura di rilievo non solo nel panorama letterario, ma anche nella lotta per i diritti civili e la libertà di espressione, dato che la sua vita personale, fu segnata da un processo scandaloso per omosessualità concluso con la condanna alla prigione.

All’interno del Merrion Square Park, all’angolo vicino alla casa dove nacque Wilde, si trova una statua realizzata dall’artista irlandese Danny Osborne, che rappresenta il drammaturgo in una posa rilassata, disteso su una pietra.
I colori sgargianti dei suoi abiti richiamano all’eccentricità della sua vita e rendono l’opera piuttosto realistica.
Due statue più piccole poste a breve distanza raffigurano la moglie di Wilde, Constance Lloyd, nuda e incinta e il torso maschile di Dioniso, il Dio greco del vino, della festa e del teatro. Questa scultura è un omaggio alla mitologia greca e rappresenta la connessione tra Wilde e il mondo classico, che influenzò molte delle sue opere letterarie.

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Commenti

6 risposte a “Il fascino celtico di Dublino”

  1. Purtroppo a me Dublino non è piaciuta, a parte la zona del Temple Bar o i parchi e il museo della letteratura, non sono riuscita ad apprezzarla come si deve. Inoltre, il Trinity College era chiuso ai turisti causa Covid quando andai, un peccato perché volevo vederla dal vivo.

    1. A noi ha fatto una bella impressione, forse legata anche alle belle esperienze vissute. L’abbiamo trovata non economica ma ci torneremmo volentieri

  2. Anche io rientro tra le persone a cui Dublino non è piaciuta in maniera particolare, e ci sono stata già tre volte. A parte la zona di Temple Bar e quella di Stoneybatter, il resto mi ha lasciata abbastanza indifferente. Non sono stata alla Guinness Storehouse perché dopo aver provato la Heineken Experience ad Amsterdam (grossissima trappola per turisti), ho preferito lasciar perdere.

    1. La Guinness Storehouse è un vero e proprio museo d’industria che, benché ovviamente molto turistico, vale la pena a nostro avviso di essere visto. E pensa che a noi l’unica zona che ha convinto poco della città è proprio Temple Bar, troppo affollato e caotico

  3. Non sono mai stata a Dublino ma non ho mai nemmeno pensato di metterla nella lista dei miei viaggi futuri. Leggendo il tuo articolo invece credo che ne valga la pena, almeno una volta nella vita, per lo meno per vedere i luoghi da te selezionati, a quanto pare iconici della città.

  4. Avatar Arianna

    Non sono ancora stata a Dublino e vorrei visitarla anche solo per vedere il Trinity College, un luogo che mi affascina particolarmente. Ho sentito giudizi contrastanti sulla città per cui sarei curiosa di giudicare personalmente ma penso che mi piacerebbe

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