Lo sapevi che si può pescare senza andar per mare?
Perché sono nati i Trabucchi
C’è stato un tempo in cui pescare da terra era più fruttuoso che ingaggiare equipaggio e imbarcazione e andar a solcare le onde, sperando nella fortuna.
Serviva la fortuna per avere il mare favorevole e anche per riuscire ad intercettare abbondanti banchi di pesce, non c’erano ecoscandagli che agevolassero il lavoro, non c’era meteo-radar che ti consigliasse il momento migliore per uscire in mare.
E poi, una volta tirata su la rete, bisognava sbrigliare gli infelici pesci che c’erano finiti dentro: un lavoro he richiedeva grande pazienza e un sacco di tempo. Ore e ore in mare per tornare carichi di un bottino che era sempre più scarso. Fu allora che qualcuno pensò bene che pescare dalla riva potesse essere un’ottima alternativa.
I mastri Trabuccolanti la sapevano lunga. Conoscevano le correnti che spingevano sotto costa i pesci, conoscevano la tecnica per lavorare il legno trasformandolo in una macchina da aggrappare alla roccia con le sue antenne sporgenti, conoscevano l’arte di cucire assieme reti di incredibili dimensioni.
Probabilmente di invenzione fenicia, le macchine per pescare da terra, note col nome di Trabucchi, sono un vero concentrato di scienza e astuzia.
Le antenne lignee protese verso il mare sorreggono la grande rete che viene calata in mare fino ad appoggiarsi sul fondo. Ogni Trabucco ha la sua rete dedicata perché il fondale cambia. Tre lati della rete sono mantenuti leggermente sollevati, mentre il quarto quello che accoglie la corrente è completamente aperto per accogliere il banco di pesce quando arriva. Bisogna far in fretta a quel punto e girare la ruota che solleva il quarto lato e non concedere al pesce il tempo per capire l’inganno.
Una volta chiuso in trappola, gli uomini mettono in moto anche l’altra ruota, sollevando il cesto ricolmo di pesce. Non c’è nulla da sbrigliare, bisogna solo raccoglierlo con un grande retino.
Finché il mare abbondava di pesce, finché non c’erano strumenti tecnologici ad aiutare i pescherecci in mare aperto, conveniva pescare così, affidandosi all’ingegno di uomini semplici, che nel loro mestiere erano un po’ artisti.
Esperienze di visita sui Trabucchi
Grazie all’associazione onlus “La Rinascita dei Trabucchi Storici” in Puglia, questo bel pezzo di storia viene oggi recuperato e restaurato per offrici una memoria da rivivere e da tramandare.
Tra le proposte di un turismo esperienziale che sembra essere una tendenza in crescita, questa è davvero coinvolgente e ve la consigliamo per immedesimarvi in questa attività di altri tempi.
Sono diverse le opportunità per vivere il Trabucco, dall’esperienza di pesca, alla seduta di Yoga, o si può anche semplicemente ascoltare le testimonianze di quel mestiere lo porta nel cuore.
Noi abbiamo sperimentato l’attività di pesca che doveva essere condotta in sintonia e con gran maestria da un gruppo di uomini che all’unisono erano chiamati ad issare la rete.
Sembra un mestiere facilitato dall’ausilio delle grosse ruote ma ci vuole comunque una gran pratica e coordinamento. Provare per credere!
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