Ci sono luoghi sulla terra che sembrano non avere nulla di particolare, eppure hanno un fascino magnetico che ti induce a restare.
Metti due montagne che si avvicinano quasi a sfiorarsi. Metti il rosso della roccia che contrasta con l’azzurro di un cielo senza filtri imposti dall’inquinamento, con il verde delle palme da dattero e aggiungi qualche sparuto arbusto che ha vinto l’aridità della terra.
Metti un fiume che scava un canyon giorno dopo giorno, anni dopo anni fino a mettere in fila secoli.
Benvenuto nelle gole del Todra, in Marocco.
Le gole del Todra oggi
Oggi di quel fiume impetuoso resta poca acqua che scorre quasi sempre lenta: acqua buona per lavare i panni e per abbeverare i muli o le capre.
Ogni tanto si arrabbia ancora e spazza via quel che l’uomo arrogante ha voluto costruire in un luogo che appartiene indiscutibilmente alla natura.
La strada asfaltata che corre vicino al letto del fiume rende facile l’accesso ma anche meno romantico. Resto sempre dibattuta tra accessibilità piena e antropizzazione del territorio. Precludere la bellezza della natura a chi non ha i mezzi per affrontarla nella sua asperità non è bello, anche se forse è parte integrante della sua bellezza. D’altro canto, non è nemmeno giusto consumare il territorio per renderlo pienamente fruibile dall’uomo. A voi la sentenza, io non sono capace di prendere una posizione definitiva.
Dove sono le gole del Todra
Volgendo lo sguardo ad oriente rispetto alla catena montuosa dell’Alto Atlante in Marocco, si aprono le gole scavate dai fiumi Todra e Dades.
In particolare le gole del Todra sono raggiungibili da Tinerhir, la città più vicina alle gole, situata nel sud-est del Marocco.
Le gole del Todra sono anche raggiungibili direttamente da Marrakech da dove partono diversi tour diretti a Merzouga (la porta del Sahara), che fanno tappa qui.
Noi siamo partiti con un tour privato di più tappe e per visitare le gole abbiamo pernottato presso il Dades Xaluca Hotel, che ci ha accolti in modo sorprendentemente caloroso.
La gola del Todra brulica di vita: venditori di foulard, beduini che intrecciano animaletti con le foglie di palma, donne che lavano i panni nel fiume, muli che sonnecchiano nel letto quasi asciutto del fiume, turisti che si avventurano più o meno scaltri nei sentieri che si arrampicano sulla montagna.
Alcune costruzioni avevano l’ambizione di portare il turista ad alloggiare proprio dentro la valle, ma la forza dell’acqua ha restituito potere alla natura di deciderne la sorte e oggi ne rimangono tracce per lo più abbandonate.
I colori del Marocco si danno appuntamento in questo stretto passaggio: a tutto quel tripudio di colori caldi che il territorio propone fanno eco le vesti sgargianti di fieri beduini.
Siamo certi che ne resterete ammaliati, come lo siamo noi.
Buon viaggio!
Le gole del Todra fanno parte dell’itinerario di viaggio Dalla città rossa alla sabbia del Sahara in 5 giorni
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