Ma ci pensi… questi alberi hanno talmente tanti anni da aver visto la nascita e la fine dell’Impero romano, da aver vissuto, silenziosi ma fruttuosi, gli anni del medioevo e rinnovarsi oltre con la rinascita del ‘500. In file ordinate e ben distanziati, per permettergli di ancorarsi alla terra con un abbraccio largo, hanno vissuto le guerre mondiali e sono arrivati a noi ancora vitali, ancora generosi di frutti.
I millenari di Puglia
Tra gli ulivi millenari di Puglia, riscopriamo una volta in più la bellezza e la forza della natura, che ci sopravvive; ha la capacità di perpetuare nel tempo la sua infinita generosità, e oggi come mille o duemila anni fa, ci regala la Coratina.
Se ti stai chiedendo cosa sia, confesso che, prima di questa esperienza, non lo sapevo nemmeno io. Ma andiamo con ordine.
Corato è un piccolo comune pugliese della città metropolitana di Bari. E’ da qui che prende il nome questo prodigioso ulivo, dalla chioma estesa, capace di adattarsi ad ogni terreno, per questo resistente e longevo.
La pianta si riconosce dalla chioma, che è piuttosto larga ma con rami corti. I tronchi sembrano opere d’arte: con le loro arzigogolate sculture lanciano la fantasia a individuare forme. Le olive della coratina sono piccoline, ovoidali e leggermente asimmetriche. Hanno dentro tutto il sole di Puglia, passando da un colore tendente al giallo, ad un nero violaceo quando arrivano a maturazione, che avviene fra novembre e gennaio.
Questa oliva è particolare perché è ricca di polifenoli, che le attribuiscono un gusto un po’ amaro, un po’ piccante.
L’olio di Coratina
Il suo olio ha un deciso carattere, non è un semplice condimento, ma si fa sentire in tutta la sua intensità, portando sulle papille gustative il fruttato di Puglia, il profumo della sua erba, la forza del suo sole.
Devi provare a gustarlo sul pane tostato, senza null’altro, chiudendo gli occhi e immaginandoti in mezzo ad un campo. Vedrai come si accendono i sapori, come ti stuzzica il palato.
Puoi anche farlo presso una delle tante Masserie distribuite nella aree rurali pugliesi. La nostra esperienza si è consumata presso la Masseria Brancati, la cui storia arriva da lontano e si presta ad una narrazione coinvolgente che ti porta sotto terra, nel frantoio ipogeo, dove si spremeva il succo d’oliva. Lo si faceva di nascosto per sottrarlo agli occhi di chi voleva impropriamente farlo suo. Mesi di reclusione per lavorare quel prodotto prezioso, gli uni a ridosso degli altri, senza luce naturale, senza un vero letto, senza un vero bagno. L’olio faceva gola a tanti, prezioso, un tempo, come combustibile, prezioso oggi come alimento d’eccellenza.
Infondo l’ambizione attorno a questo prodotto non è mai cambiata, si esercita solo con modalità diverse, oggi si usa la contraffazione, tentando di replicarlo malamente.
Comprate solo prodotti di qualità, perché questo fa bene a tutti!
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