Simone da un pezzo ormai vorrebbe andare in Russia, credo gli interessi scoprire dal vero la location di un videogame.
Poi ci sono io, che non riesco a pensare a niente ma mi andrebbe bene tutto.

Il fatto è che viaggiare ai tempi del Covid richiede sforzi non indifferenti. Oltre al tema sanitario, bisogna valutare aspetti organizzativi, economici e psicologici capaci di raffreddare ogni entusiasmo.
- E se divento positivo prima di partire?
- E se quando sono là mi bloccano in quarantena?
- E se devo cambiare i voli, quanto mi costerà?

Così si parte meno e si va meno lontano: magari si usano mezzi propri e si affittano residenze piuttosto che usare strutture alberghiere.
Tutto per provare a salvaguardare la partenza, il ritorno, il portafoglio e il mood stesso della vacanza.
Oppure non si parte proprio.

Sembra quasi che il villaggio globale del visionario McLuhan abbia subito una battuta d’arresto. Dalla sua sorprendente teorizzazione degli anni sessanta l’abbiamo visto accadere e poi espandere i suoi confini sempre più, per un numero di persone sempre più ampio.
Con la pandemia invece la mobilità pressoché assoluta delle persone, rischia di restare chiusa nelle teste, un potenziale che non trova più espressione. Troppe incognite, troppe difficoltà.

C’è però anche chi resiste e insiste: Miky e Bosky non mollano.
Loro grammaticalmente sono voce del verbo ANDARE, prima persona plurale.
Inarrestabili, vulcanici, sistemano i loro due Golden retriever, Pippo e Gea, e partono.
Indossano abiti comodi, zaino, Drone, Go pro, e un sorriso smagliante per un’altra delle loro scorpacciate di emozioni, di avventure, di guai e di soluzioni da inventare.
La loro ultima partenza, nonostante la destinazione rilassante (capita di rado), non fa a eccezione. Guarda il video e scopri cosa hanno combinato.

Video courtesy of Boskychannel.

Mi raccomando, qualsiasi sia la vostra posizione tra l’andare liberamente in viaggio senza preoccupazioni o frenarsi nell’attesa di tempi più sereni, siate Positivi.
Anzi no!