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In viaggio con mamma e papà

Viaggiare con i bambini come percorso educativo

[Tripper: Paola]
ENPensiero Libero

Viaggiare con i bambini si può. E non importa se sono piccoli e ricorderanno poco del viaggio. Ciò che rimarrà impresso nella loro memoria sarà comunque qualcosa di importante: sarà l'esperienza del viaggio, la capacità di trovare la chiave per alimentare quell'innata curiosità che stimola l'apprendimento, la capacità di districarsi nel gestire situazioni non di routine, in luoghi sconosciuti, con persone estranee.
Forse non ricorderanno quel particolare museo o quel paesaggio d'incanto, immortalato in quindici foto quasi uguali, scattate solo perché la luce era cambiata. Ma, quando la pratica del viaggio sarà sedimentata nel loro universo cognitivo, diventerà un patrimonio e si attiverà, per sempre, il loro sesto senso.

Aprire la mente per immaginare il futuro

Aprire la mente per immaginare il futuro

Aeroporto di Toronto

Aeroporto di Toronto


Ci piace chiamare così, quello strumento che rende sempre plausibile ciò che è diverso da quello che conoscono o riconoscono. È l'abilità di porsi nel confronto senza timore, con la consapevolezza che ogni incontro può essere un'occasione per ripensare sé stessi, per generare significati più ampi, frutto di punti di vista multipli, come in uno straordinario quadro di Picasso.
Amiamo pensare che il viaggiare ampli il vocabolario della mente, arricchendolo di concetti nuovi: volti dai tratti inusuali che modificano l’idea di bellezza, sapori inesplorati che il palato impara a scoprire, mestieri insoliti che la vista incontra ad ampliare l’universo-lavoro, pratica delle piccole cose che muovono la riflessione sul nostro quotidiano.
Ci piace pensare che viaggiare estenda il vocabolario della mente, arricchendolo di nuovi concetti: volti dai tratti insoliti che cambiano l'idea di bellezza, sapori inesplorati che il palato impara a scoprire, mestieri insoliti che la vista incontra per allargare il lavoro dell'universo, pratica delle piccole cose che muovono la riflessione sulla nostra vita quotidiana.
Alla nascita siamo pagine bianche, che vanno a riempirsi, giorno dopo giorno, mentre cominciamo ad esplorare con le mani, toccando tutto, mentre assaggiamo le cose, anche quelle meno appropriate, mentre osserviamo curiosi. Tutto diventa codice della mente trasformando il particolare in universale.
Nella stesura del nostro diario personale, l'incontro con altre culture non può che aggiungere capitoli al suo contenuto.
In questo senso, viaggiare con i bambini si deve.
Si deve, per dare loro un'occasione concreta di crescere con la mente aperta, fornita di strumenti che li rendano capaci di accogliere le distanze culturali, non per abbatterle, ma per ritrovarsi più consapevoli della diversità.
Anche l’immaginazione risulterà più fervida perché il bacino di idee a cui attingere sarà più ampio.
Se pensiamo al viaggio come metafora di vita è facile persuadersi che questo andare verso una meta certa, non avrebbe senso se non fossimo in grado di godere del panorama lungo il tragitto, un panorama che, oltre ad essere visivo, tangibile a volte, è esperienziale.
Stimolare i nostri figli in questa direzione ci sembra parte integrante e irrinunciabile della loro educazione.

Monte Bianco

Monte Bianco