Il potere dell’immaginazione: quel giorno sulla Luna
Cape Canaveral – Florida: un nome altisonante, che rimanda immediatamente a storie epiche di conquiste spaziali. Solo a sentirne pronunciare il nome viene in mente il simbolo blu con il logo della NASA, l’agenzia spaziale nazionale americana. Per chi visita la Florida, il Kennedy Space Center è una tappa imperdibile, da inserire senza esitazione nel programma di viaggio.
Cape Canaveral, situato sulla costa atlantica della Florida, è da decenni il fulcro delle attività spaziali degli Stati Uniti. Ospita il Kennedy Space Center (KSC), il centro nevralgico della NASA per i lanci spaziali, e le strutture di SpaceX, l’azienda aerospaziale privata fondata da Elon Musk nel 2002. (lo stesso che ha creato la Tesla).
Qui non si tratta solo di numeri, di tecnicismi, di calcoli di traiettorie, si tratta di uomini creativi e coraggiosi, si tratta di storia moderna dell’umanità.
Ci si sente orgogliosi quando l’uomo riesce a superare se stesso e a conquistare spazi inesplorati.
Ingresso Kennedy Space Center @Tryatrip 2015Bus tour Kennedy Space Center @Tryatrip 2015
Bus tour verso le aree di lancio e di Space X @Tryatrip 2015Rampe di lancio Kennedy Space Center @Tryatrip 2015
Visitare lo Kennedy Space Center
Il KSC si estende su oltre 50 km² e impiega più di 17.000 persone. Si tratta di uno spazio enorme, che brulica di gente. All’ingresso, i visitatori sono accolti dalle storiche parole del presidente John F. Kennedy, pronunciate nel 1962 alla Rice University.
Questa dichiarazione fu il catalizzatore che portò, nel 1969, all’atterraggio dell’Apollo 11 sulla superficie lunare.
Sono gli anni della guerra fredda. Il russo Gagarin ha appena compiuto un volo orbitale, primo uomo nella storia. Il tentativo americano fallisce. Gli Stati Uniti tentano di rovesciare il regime di Fidel Castro nella baia dei Porci ma falliscono e l’imbarazzo americano si fa pesante. Serve un messaggio forte alla popolazione, un segnale di ripresa che restituisca fiducia. La promessa di Kennedy sta tutta in una frase: “Abbiamo scelto di andare sulla Luna“. L’impresa, sostenuta da enormi finanziamenti, si realizzò nel 1969, sette anni più tardi quando tuttavia Kennedy aveva già incontrato il suo assassino.
Ritrovarsi negli spazi testimoni di quella missione, significa essere proiettati in una dimensione epica senza paragoni.
Esiste un sentimento che travalica i confini nazionali e ti fa sentire orgoglioso di appartenere ad una razza che ha avuto il coraggio di immaginare e la capacità di realizzare un sogno con costanza e sacrificio, contro ogni previsione.
Al centro Kennedy c’è naturalmente uno shop e tra il merchandising in vendita abbiamo trovato una maglietta davvero simpatica che forse esprime bene il senso delle missioni come questa.
Riuscite a decifrare la formula?
T-shirt: Sii sopra la media @Tryatrip 2015
Esperienze Interattive, Mostre e biglietti
Il Kennedy Space Center Visitor Complex℠ offre una vasta gamma di esperienze per i visitatori, che permettono di immergersi nella storia delle missioni Apollo e di apprezzare la portata delle conquiste spaziali.
Considera di arrivare presto al mattino e di spendere l’intera giornata presso il centro, perché una volta entrato non vorrai più andare via.
Oltretutto il biglietto di ingresso non è esattamente economico: gli adulti maggiori di 12 anni pagano $75 ($70 per chi ha più di 55 anni), mentre i bambini $ 65. (prezzi 2025)
Questa opzione include il tour in autobus del Centro Spaziale, ma sono escluse le aree più interessanti come il complesso di lancio 39B e il Vehicle Assembly Building, che richiedono un biglietto aggiuntivo.
Invece, sono inclusi, nel biglietto base, l’accesso al centro Apollo-Saturno V, un incontro con gli astronauti, la visita guidata al Giardino dei Razzi, diversi film spaziali in 3D, e l’Astronaut Training Simulators, dove puoi imparare a pilotare lo Space Shuttle.
Giochi simulativi Kennedy Space Center @Tryatrip 2015
Sono possibile anche esperienze più attive, come la ATX – Astronaut Training Experience, che permette ai partecipanti di mettersi nei panni di un astronauta e affrontare simulazioni avanzate di missioni spaziali, come il lancio e l’atterraggio, una passeggiata spaziale in realtà virtuale o simulazioni di ambienti a bassa gravità per sperimentare il movimento nello spazio.
Presso il Kennedy Space Center si può ammirare da vicino lo Space Shuttle Atlantis, uno dei cinque orbiter della NASA.
La sua installazione è piuttosto coinvolgente: è possibile passargli accanto e vedere l’interno perché è esposto con il portello del vano di carico aperto. Inoltre il braccio robotico è esteso, come se fosse ancora in orbita.
Dopo la fine del programma Space Shuttle nel 2011, i quattro orbiter sopravvissuti sono stati esposti nei principali musei spaziali degli Stati Uniti. Oltre all’Atlantis visibile qui, si possono vedere
il Discovery presso il centro Steven F. Udvar-Hazy – Smithsonian National Air and Space Museum, vicino a Washington.
l’Endeavour presso il California Science Center a Los Angeles in California
l’Enterprise ma si tratta di un prototipo, mai andato nello spazio, presso Intrepid Sea, Air & Space Museum a New York
Lo Shuttle Columbia e lo Shuttle Challenger, purtroppo, andarono distrutti in tragici incidenti nel 2003 e 1986 rispettivamente, ma parti dei loro resti sono conservate qui al Kennedy Space Center nel Forever Remembered Memorial, in onore degli astronauti che hanno perso la vita nell’esplorazione spaziale.
Space Shuttle Atlantis @Tryatrip 2015
Space Shuttle Atlantis con portellone aperto @Tryatrip 2015
Il Centro Apollo-Saturno V
Attraversando le sale del Centro Apollo-Saturno V ti senti parte della storia.
Puoi camminare tra gli eroi degli anni d’oro, nella Hall of Fame, cogliendo l’enormità dell’impresa, sentendoti minuscolo al cospetto del razzo Saturno V, uno dei più potenti mai costruiti, illuminato come fosse un monumento.
Mentre passeggiamo, carichi di ammirazione, mi ritornano in mente le parole di Oriana Fallaci nel suo libro “Quel giorno sulla Luna”.
“Quel giorno in cui l’uomo posò piede sulla Luna non fu solo un trionfo americano. Fu un trionfo dell’intera umanità, un passo avanti nella nostra eterna battaglia contro l’impossibile.”
Oriana Fallaci
Si può anche toccarla la Luna: un frammento della sua superficie è conservato qui. Anche un animo poco incline all’entusiasmo ne esce commosso.
Apollo-Saturno V @Tryatrip 2015
Dettaglio motori razzo Apollo-Saturno V @Tryatrip 2015
L’immaginazione motore del progresso
Ci vuole coraggio e una certa dose di incoscienza per intraprendere un viaggio senza avere la certezza di quali saranno i risultati finali, per affrontare sfide e superare ostacoli, senza sapere se l’esito sarà positivo o negativo.
È questo stesso coraggio, unito all’incoscienza di non sapere esattamente cosa ci attende, che spinge le persone a uscire dalla loro zona di comfort e a perseguire nuove strade.
Senza questa immaginazione, senza la capacità di visualizzare possibilità e sogni al di là del presente, non ci sarebbe spazio per il progresso. L’immaginazione è il motore che alimenta l’innovazione e la scoperta, permettendo di sognare un futuro diverso, qualche volta, migliore.
È il potere di immaginare ciò che potrebbe essere, anche senza garanzie, che ci spinge a fare il primo passo verso il cambiamento e a intraprendere azioni che, sebbene rischiose, possono portare a grandi realizzazioni.
Programma Artemis: Il Ritorno alla Luna
Negli ultimi anni, la NASA, in collaborazione con partner commerciali come SpaceX, e partner internazionali come l’ESA, la JAXA e l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA), ha lanciato il programma Artemis.
L’obiettivo è quello di riportare l’uomo sulla Luna e anche la prima donna, entro il 2026.
Sarà la prima missione con equipaggio a orbitare intorno alla Luna dopo oltre cinque decenni. Questa missione rappresenta un passo cruciale verso l’obiettivo di esplorazioni lunari più approfondite e, in futuro, missioni su Marte.
Frammento lunare Kennedy Space Center @Tryatrip 2015
Logo Nasa Kennedy Space Center @Tryatrip 2015
Commenti
3 risposte a “Il potere dell’immaginazione: quel giorno sulla Luna”
hai proprio ragione, anche io che non sono particolarmente appassionata di navicelle spaziali e viaggi extraterrestri, mi sono commossa ed emozionata leggendo il tuo post. Davvero un’impresa inimmaginabile quella di toccare il suolo lunare che tutt’ora mi sembra incredibile
Non mi sono mai interessata particolarmente alle navicelle spaziali ne al mondo extraterrestre, perchè ho sempre vissuto nel QUI e nell’Ora. Ancora sono titubante sull’effettivo sbarco sulla luna. Credo però che questo sarebbe il sogno di mio marito, e io lo accompagnerei volentieri nella visita per un solo motivo: imparare a pilotare lo Space Shuttle! Adoror guidare qualsiasi tipo di mezzo e certo non mi farei scappare l’occasione.
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