Oggi vi portiamo alla scoperta di Aquileia, antica città romana fondata nel 181 a.C., situata nella mia regione di nascita, il Friuli Venezia Giulia.
Aquileia rappresenta uno dei più importanti siti archeologici del nord Italia e uno dei più grandi centri dell’Impero Romano. Si tratta di un vero viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo dove passato e presente convivono in armonia.
La città svolse un ruolo cruciale come porto, data la sua vicinanza con il mar Adriatico, e la sua posizione ungo il fiume: per tale ragione fu importante snodo commerciale e militare, teatro prima di scambi di merci e poi di invasioni.
Oggi è riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la sua straordinaria eredità storica e per la basilica che custodisce uno dei più grandi e meglio conservati mosaici pavimentali del mondo cristiano.
Aquileia romana
Durante il periodo romano, Aquileia fu uno dei più prosperosi centri dell’Italia settentrionale, grazie anche alla sua posizione strategica, posta all’incrocio tra le vie di comunicazione che collegavano l’Italia con le regioni danubiane e i Balcani. Era il porto principale del nord-est, da cui partivano merci destinate a Roma e a tutto il Mediterraneo: vino, grano, spezie, animali e schiavi.
A testimonianza di questo periodo fiorente rimangono notevoli tracce archeologiche, che, se pur in parte, restituiscono un’immagine di quella che doveva essere la sua grandiosità.
Uno dei luoghi più ricchi di fascino è proprio il porto fluviale, di cui sono visibili alcuni resti, le banchine in pietra, gli scivoli per le barche e i magazzini. Lavorando d’immaginazione si può intravedere il vivace commercio che avveniva qui: le imbarcazioni provenienti dal mar Adriatico risalivano l’antico corso del fiume Natisone fino a raggiungere Aquileia, dove scaricavano merci provenienti da tutto l’Impero.
La città era ben difesa da possenti mura larghe oltre tre metri, di cui restano poche tracce visibili sopra le banchine. Alcuni studiosi hanno stimato che, al suo apice, Aquileia contasse fino a 100.000 abitanti, una cifra straordinaria per l’epoca.
La città ospitava tutti gli elementi caratteristici di una grande città romana: un foro, templi, terme, teatri e un anfiteatro.
Il foro era il cuore politico e sociale della città: si trattava di un grande spazio pubblico circondato da colonne e negozi, dove si svolgevano le attività commerciali e si amministrava la giustizia. Qui, ad Aquileia è ancora possibile vedere parte del colonnato del foro che ricopriva un’area di oltre 140 metri per 55 metri di larghezza. La base delle colonne, i capitelli e la pavimentazione della piazza centrale erano stati realizzati in calcare di Aurisina, un comune della vicina provincia di Trieste.
Il declino di Aquileia
Come andò perduta buona parte di cotanta bellezza e potenza?
Aquileia, tra le più grandi e ricche città dell’antico impero romano, fu distrutta da Attila a metà del V secolo.
L’impero romano era da tempo in difficoltà specie nel controllo dei suoi vasti e lontani confini, tanto da subire già a partire dal III secolo d.C. una serie di invasioni barbariche che continuarono fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C.
Durante questo periodo, Aquileia subì saccheggi devastanti, fino a quello decisivo operato dagli Unni cappeggiati da Attila, che portò alla sua decadenza.
Tuttavia, Aquileia non fu mai completamente abbandonata, e rimase un importante centro religioso e culturale anche nel Medioevo.
La costruzione della basilica patriarcale rappresenta il segno di questa continuità e rinascita.
I Mosaici della Basilica Patriarcale
Uno degli aspetti più straordinari di Aquileia, che da solo merita un viaggio fino a qui, è la sua basilica patriarcale dedicata alla Vergine Maria e ai Santi Ermacora e Fortunato, consacrata nel 1031 dal vescovo Poppone ma risalente al secondo decennio del IV secolo.
Questa basilica rappresenta una testimonianza unica della storia artistica e religiosa dell’area. Al suo interno, si trova un mosaico pavimentale che copre una superficie di circa 760 metri quadrati, uno dei più grandi al mondo e risalente al IV secolo.
Il mosaico fu scoperto solo nel 1909 e oggi rappresenta uno dei principali motivi per cui turisti e studiosi di tutto il mondo arrivano fino a questo estremo est d’Italia.
I mosaici rappresentano un mix affascinante di iconografia cristiana e pagana. Alcuni pannelli mostrano figure stilizzate di animali, piante e personaggi biblici, mentre altre rappresentazioni offrono simbolismi complessi.
Una delle scene più note è la rappresentazione del “Bambino e i tre Magi”, che simboleggia l’accoglienza e la protezione offerte dalla fede cristiana. Altre figure animali come il cervo e il pavone rappresentano la rinascita e l’immortalità dell’anima, tipici della simbologia cristiana.
Oltre ai mosaici principali, ci sono splendidi affreschi risalenti al IX secolo nell’abside, nelle cappelle laterali e in alcune cripte.
Le cripte e gli altri complessi archeologici
La cripta degli affreschi, collocata sotto l’altare maggiore fu realizzata per custodire le reliquie dei martiri aquileiesi Ermagora e Fortunato. Sulle pareti si possono ammirare scene di affreschi risalenti al XII secolo che illustrano la leggenda dell’evangelista Marco.
Proseguendo nei seminterrati si può raggiungere la cosiddetta cripta degli scavi (aula mosaicata Teodoriana Nord), dove sono visibili le fondamenta del campanile e alcuni mosaici
Il complesso archeologico comprende anche il Battistero e il Campanile del XI secolo, che offre una vista spettacolare sulla campagna circostante, spingendosi fino alla laguna di Grado, oltre a diverse domus romane.
Nei pressi della Basilica è stata anche rinvenuta una delle più vaste dimore di epoca romana del Nord Italia.
Si tratta della Domus di Tito Macro, che copre una superficie di 1.700 metri quadrati, estesi per circa 77 metri in lunghezza e 25 in larghezza massima,. In questa dimora lussuosa sono stati trovati il famosissimo mosaico del ratto d’Europa, il pavimento con tralcio di vite con fiocco e il ‘pavimento non spazzato’, oggi esposti al Museo Archeologico Nazionale, e il mosaico del Buon Pastore, provvisoriamente collocato a Palazzo Meizlik, di fronte alla Basilica.
Ad Aquileia esisteva naturalmente anche una necropoli (il Sepolcreto), di cui oggi sono visitabile cinque recinti funerari, che appartenevano a diverse famiglie locali, tra cui gli Stazia, i Giulia, i Trebia e i Cestia).
Percorso di visita di Aquileia
Lasciando l’auto lungo via Gemina, si può iniziare la visita a piedi percorrendo la Via Sacra, una passeggiata lungo un viale sterrato all’ombra di alberi di cipresso che consente di godersi in tutta tranquillità quel che rimane del porto fluviale. Al termine del viale si raggiunge l’area della basilica.
In alternativa, esiste un parcheggio a pagamento proprio a ridosso della Basilica, che consente facile accesso a tutti i siti. Si può percorrere comunque la via Sacra in senso opposto, anche da qui.
L’area del foro di Aquileia è la più distante da raggiungere a piedi dalla basilica, ma fattibile con una facile passeggiata, in quanto dista poco più di 700 metri. Anche il Sepolcreto è raggiungibile a piedi poiché dista circa 600 metri dalla basilica, lungo via XXIV Maggio.
Esistono diverse tipologie di visita con biglietti d’ingresso che consentono l’accesso a una o più parti del sito.
i prezzi sono piuttosto contenuti e i minorenni in molti casi non pagano.
- Basilica con cripta affreschi e cripta scavi
- Campanile
- Domus di Tito Macro
Raggiungere Aquileia
Aquileia può essere un’ottima meta da visitare in giornata, se state cercando cosa fare nei dintorni di Trieste, di Udine o partendo da località marittime come Lignano Sabbiadoro o Bibione o la vicina Grado. Di seguito ci sono diverse indicazioni di come raggiungere Aquileia da diverse località:
Da Trieste (circa 45 km):
Aquileia è facilmente raggiungibile da Trieste in auto, seguendo l’autostrada A4 in direzione Venezia fino all’uscita di Palmanova.
Da lì, si prosegue seguendo le indicazioni per Aquileia. Il viaggio dura circa 45 minuti. In alternativa, si può prendere un autobus diretto da Trieste per Aquileia, con partenze giornaliere.
Da Udine (circa 40 km):
Da Udine, si può raggiungere Aquileia in meno di 40 minuti. Basta seguire l’autostrada A23 fino a Palmanova e prendere la strada provinciale in direzione Aquileia. Anche in questo caso, sono disponibili autobus diretti che collegano le due città.
Da Lignano Sabbiadoro/Bibione (circa 40 km):
Chi soggiorna a Lignano può raggiungere Aquileia in circa 45 minuti in auto. Si segue la strada statale verso Latisana e Palazzolo dello Stella, per poi prendere la strada provinciale fino ad Aquileia.
In alternativa, ci sono collegamenti in autobus, specialmente nei mesi estivi.
Da Grado (circa 10 km):
Aquileia si trova a una decina di chilometri da Grado. È possibile raggiungerla in circa 15 minuti in auto seguendo la strada provinciale SP19. Nei mesi estivi, un servizio di navetta collega le due località turistiche, rendendo la visita ad Aquileia ancora più semplice.
In biciletta:
Per gli amanti delle due ruote e della fatica nelle gambe, Aquileia si trova in prossimità della pista ciclabile Alpe Adria che collega l’Austria a Grado, quindi è facilmente raggiungibile anche con questo mezzo.
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