Il Museo Nazionale dell’Automobile MAUTO di Torino è un luogo che affascina chiunque ami la storia dell’auto e più in generale, la storia della tecnologia e della cultura del Novecento. Situato nel capoluogo piemontese, il museo ospita una collezione permanente straordinaria che non solo racconta l’evoluzione dell’automobile, ma anche il modo in cui questa invenzione ha trasformato la società moderna, diventando un simbolo di progresso, libertà e identità culturale.
Un viaggio nella storia mondiale dell’automobile
La visita al Museo dell’Automobile è un viaggio nel tempo, che inizia con i primi prototipi e i veicoli pionieristici della fine del XIX secolo. Queste macchine, che a malapena si muovevano a velocità superiori a quelle di un cavallo al trotto, rappresentano l’alba di una rivoluzione industriale che avrebbe cambiato per sempre il volto del mondo.
Ogni veicolo esposto racconta una storia, non solo di innovazione tecnica ma anche di coraggio e di sfide che l’uomo ha posto davanti a sé stesso. Basti pensare alla mitica Itala 35/45 HP, un auto che nel 1907 ha vinto la Pechino-Parigi: 16.000 km percorsi in 60 giorni, attraversando paesi in cui non si era mai vista un automobile prima e in cui anche solo trovare il carburante era un’impresa.
Alla competizione, proposta dal giornale francese Le Matin, parteciparono 5 equipaggi, provenienti da diversi Paesi, tra cui l’Italia con la Itala 35/45 HP guidata dal principe Scipione Borghese, un aristocratico italiano appassionato di esplorazioni e avventure estreme.
L’automobile, nella sua evoluzione, si è sempre intrecciata con gli eventi storici e sociali: ha assistito alla nascita delle grandi metropoli, è stato simbolo di eleganza e status, per pochi, tra gli anni ’20 e ’30, ha visto scoppiare le guerre mondiali e poco a poco è diventata il mezzo per portare le famiglie in vacanza, regalando una mobilità individuale e un nuovo senso di libertà e autonomia, che oggi sembrano scontati.
I modelli esposti al museo offrono una panoramica a 360° mostrando sia i cambiamenti nel design e nella tecnologia sia quelli nella cultura e nell’aspirazione popolare, nella pubblicità e persino nell’arte.
Di grande ispirazione anche la sezione dedicata ai più grandi designer di tutti i tempi.
Il progetto architettonico
Inaugurato nel 1960, il museo è stato progettato dall’architetto Amedeo Albertini, un’opera che già allora si distingueva per le sue linee moderne e funzionali. Tuttavia, nel 2011, il museo ha subito un’importante ristrutturazione e ampliamento ad opera dell’architetto Cino Zucchi, che ne ha ridefinito l’aspetto, rendendolo una delle strutture museali più all’avanguardia in Italia.
Il nuovo progetto ha trasformato l’edificio in un simbolo del connubio tra passato e futuro, con un design che rispecchia la dinamicità e l’evoluzione continua del mondo dell’automobile. L’esterno del museo è caratterizzato da una facciata fluida e sinuosa, ispirata alle linee aerodinamiche delle auto, che richiama immediatamente l’idea di movimento. Questa scelta architettonica non è solo estetica, ma rappresenta anche la filosofia del museo: un luogo dove la storia e l’innovazione coesistono, influenzandosi reciprocamente.
All’interno, il museo si sviluppa su tre livelli principali, con un percorso espositivo organizzato in modo tematico e cronologico, permettendo ai visitatori di immergersi gradualmente nella storia dell’automobile, seguendo un filo conduttore che attraversa più di un secolo di evoluzione.
Il museo non è solo uno spazio espositivo, ma anche un importante centro culturale e di ricerca. Ospita conferenze, eventi tematici, workshop e mostre temporanee che approfondiscono argomenti legati alla storia dell’automobile e al suo impatto sulla società. La struttura include anche una biblioteca e un archivio ricchi di materiali storici, aperti agli studiosi e a chiunque desideri approfondire la propria conoscenza del mondo dell’auto.
Per le famiglie con bambini il museo propone laboratori didattici che permettono ai piccoli visitatori di esplorare il mondo dell’automobile attraverso giochi, esperimenti e attività creative.
Molto interessante anche l’Open Garage: un caveau, visitabile su prenotazione, dove sono custodite circa settanta vetture meravigliose sottoposte a interventi di conservazione e restauro.
La mostra temporanea dedicata ad Ayrton Senna
Accanto alla collezione permanente, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ospita anche mostre temporanee che approfondiscono temi specifici o celebrano figure emblematiche del mondo dei motori.
Nella ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Ayrton Senna, il Museo Nazionale dell’Automobile dedica al pilota brasiliano una mostra che approfondisce sia la storia sportiva del campione sia quella privata, raccontando, una volta in più, la sua straordinaria umanità e il suo profondo impegno sociale.
Chi ha vissuto le imprese di Senna, piange ancora la sua prematura scomparsa e la mostra è un’ottima occasione per rivivere i momenti più importanti della sua carriera dai kart fino alla Formula 1.
Tra i pezzi più significativi esposti, molti provenienti dalla collezione personale di Salvatore Apicella, ci sono alcune delle sue vetture più iconiche, come la McLaren MP4/4 con cui vinse il suo primo campionato del mondo nel 1988 o la mitica Lotus 97T, nota al grande pubblico per la sua livrea nera e oro sponsorizzata dalla John Player Special.
Al volante di questa macchina, Senna conquistò la sua prima pole position e la sua prima vittoria in Formula 1, durante il Gran Premio del Portogallo del 1985 sotto una pioggia torrenziale.
Tantissime anche le fotografie esposte, realizzate dai più grandi fotografi dell’epoca, tra cui un’ampia selezione di scatti di Angelo Orsi, grande amico e fotografo ufficiale di Senna.
Grazie al successo della mostra, il MAUTO ha deciso di prorogare la data di chiusura della mostra dal 13 ottobre al 3 novembre 2024.
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