Siamo in bassa Slesia, regione della Polonia nel cuore dell’Europa, in una terra a lungo oltraggiata da guerre ma a Świdnica troviamo un eccezionale testimone di riconciliazione e di libertà religiosa: la sua Chiesa della Pace.
I fatti storici
Siamo nel 1648, la Guerra dei Trent’anni è appena terminata con la firma della pace di Vestfalia, un accordo che cerca di ripristinare la stabilità in Europa dopo decenni di conflitti devastanti.
In questo contesto fragile, i cattolici Asburgo concessero uno spazio ai protestanti luterani per la costruzione della loro chiesa, un segnale di tolleranza in un’epoca di divisioni religiose.
Tuttavia, le condizioni imposte erano severe: la chiesa doveva essere costruita fuori dalle mura cittadine, non doveva avere torri o campanili dominanti e il termine per la costruzione era fissato a meno di un anno. Inoltre, i materiali utilizzati dovevano essere destinati a deteriorarsi, quasi a suggerire che la chiesa non fosse un edificio permanente, ma piuttosto un simbolo della fragilità della libertà religiosa.


La costruzione record della chiesa
Così da 2000 querce, dall’argilla e dalla paglia, dopo soli dieci mesi dall’inizio dei lavori, fu inaugurato il più grande edificio a graticcio d’Europa, che assieme alla chiesa di Jawor, è giunto fino a noi per ricordarci, oltre 350 anni dopo, la forza della pace.
La Chiesa della Pace di Świdnica, completata nel 1657, aveva superato tutte le limitazioni imposte dimostrando la resilienza della comunità luterana, diventando simbolo di speranza e riconciliazione, un luogo in cui diverse fedi possono coesistere.
Oggi, questo straordinario edificio è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e continua a essere un punto di riferimento per i valori di tolleranza e dialogo interreligioso.
Non a caso qui, il 21 settembre 2016, si sono incontrate, in occasione della giornata internazionale della pace, le Chiese cristiane, dell’ebraismo, dell’Islam e del buddismo, insieme al 14° Dalai Lama, per firmare l’Appello per la pace.
La chiesa è posta al centro della Piazza della Pace, in un parco con alberi secolari dove sorge anche il cimitero evangelico, dove riposano pastori, notai ed eminenti cittadini di Świdnica.

Al semplice disegno dell’esterno fanno eco i lussureggianti interni, in stile barocco, ricchi di dipinti e di sculture e di due magnifici organi, utilizzati anche in occasione del festival di musica dedicato a Johann Sebastian Bach, che si tiene tutte le estati dal 2000. Il più grande dei due organi è composto da quasi quattromila canne.
La chiesa profuma di legno e sorprende il visitatore per i suoi diversi ordini di gallerie sovrapposte. Alcune sono dedicate alle famiglie che più hanno contribuito nella costruzione della chiesa, per prima la famiglia Hochberg che donò le querce per costruirla. Tuttavia tutti i ceti sociali, dalla nobiltà ai contadini, contribuirono a realizzare l’edificio, che fin dalle sue origini sembra avere il dono di abbracciare tutti.


L’altare, anch’esso completamente in legno, risale al Settecento e si compone di un bassorilievo che raffigura l’ultima cena mentre al centro è raffigurato il Battesimo di Cristo in Giordania.
Pur essendo di fede protestante la chiesa è ricca di simbologie cristiane, a sottolineare ancora una volta il suo ruolo ecumenico.
Nella piazza della Pace dal 1707 fu permessa la costruzione di una torre, che fu poi dotata di campane e l’anno successivo venne anche costruita la scuola protestante.
Se siete a Breslavia, concedetevi una gita fino a Swidnica
per ammirare la sua chiesa della Pace (e non solo), siamo certi che ne restereste affascinati, come noi.
Buon viaggio
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