Scorcio di Matera - sassi

Matera, la città di pietra

Ripercorrendo a ritroso nel tempo la storia di Matera, si scopre una narrazione controversa tra luci e ombre, che raccoglie in sé una tale quantità di vicende storiche da renderla unica.

Da Capitale della cultura 2019 a florida città ottocentesca, la fortuna di Matera era iniziata nel Rinascimento, quando divenne capoluogo della Basilicata e crocevia di importanti commerci. Ma non fu sempre felice la sua storia.

Gli anni bui di Matera

Tra il periodo rinascimentale e oggi, a cominciare da quando il capoluogo fu spostato a Potenza, nel 1806, ci fu un progressivo declino fino a raggiungere gli anni più bui, tra le due guerre mondiali, dove l’impoverimento collettivo portò la gente a vivere dentro le grotte di calcarenite scavate nei Sassi.
Era un vivere indegno, dove famiglie intere condividevano tra loro spazi piccolissimi che ospitavano oltretutto anche gli animali. Le condizioni igieniche erano precarie, non c’era acqua corrente, ma solo cisterne che raccoglievano l’acqua piovana, non c’era corrente elettrica, ma solo la poca luce che entrava dalle aperture.
Umide, sporche, ma pur sempre un riparo per 16 mila persone che non avevano più nulla.
Matera piomba nell’oblio, fino a quando nel 1950 Alcide De Gasperi visita la città e porta all’attenzione dell’opinione pubblica le condizioni vergognose in cui si trova. Fa emanare una legge di sgombero delle caverne e di riallocazione degli abitanti nelle case nuove costruite nei quartieri periferici.

Selfie a Matera
Selfie a Matera – @Tryatrip 2021
Cena con vista (Regiacorte Restaurant)
Cena con vista (Regiacorte Restaurant) – @Tryatrip 2021

Matera diventa Patrimonio Unesco

La Matera che apprezziamo oggi fonda l’origine della sua rinascita in quegli anni, ma ne sono complici anche una serie di interventi per ri-brandizzare l’immagine della città. Nel 1993 i Sassi vengono eletti dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, il cinema trova qui un perfetto set cinematografico e la resurrezione trova il suo completamento quando il ministro Franceschini nel 2014 nomina la città capitale della Cultura 2019.
Il gioco è fatto, la luce torna a splendere e oggi possiamo raccontare questa storia incredibile mentre l’incanto ci avvolge.

I Sassi di Matera

Matera sorge in un contesto naturale spettacolare, a ridosso del canyon scavato dal torrente Gravina. Da un lato sorge la città con il Sasso Caveoso, il Sasso Barisano, e i quartieri nuovi, dall’altra si distende la murgia materana con le sue grotte antichissime.

I Sassi di Matera sono uno dei siti più affascinanti e distintivi d’Italia, un labirinto di abitazioni scavate nella roccia che testimonia la storia millenaria della città.
Si tratta di antichi rioni, Sasso Barisano e Sasso Caveoso, caratterizzati da case e chiese rupestri, spesso scavate direttamente nel tufo, un tipo di pietra calcarea che ha permesso la creazione di una città sotterranea unica.
Lungo i secoli, i Sassi, come detto in precedenza, hanno ospitato diverse generazioni in condizioni igieniche precarie, ma poi sono stati riqualificati e valorizzati, diventando simbolo di rinascita e cultura. Oggi alcune di queste grotte sono state trasformate in boutique eleganti, ristoranti raffinati e hotel di lusso. Queste conversioni offrono un connubio tra storia e modernità e aiutano a valorizza il patrimonio culturale della città, stimolando l’economia locale per creare un’esperienza turistica autentica e anche un po’ esclusiva.

Perdersi tra i suoi vicoli, entrare in una caverna divenuta museo per immaginare da vicino quel vivere povero, sono dei must da non perdere.
Consigliamo vivamente anche una cena con vista Sassi per essere attori dentro la scenografia serale della città, quando le luci diffuse la trasformano in un iconico presepe da cartolina.

Matera sotterranea

La Matera in superficie non è l’unica meraviglia che questo luogo concentrato di storia è capace di offrire.
Esiste una Matera sotterranea dove trova posto una delle cisterne più ampie d’Europa: il Palombaro lungo, che si estende sotto la centralissima piazza Vittorio Veneto.

La cisterna, completata nel 1882, collega diverse grotte pre-esistenti e serviva per offrire una maggior riserva d’acqua alla popolazione in crescita. Fu abbandonato quando venne costruito l’acquedotto dopo la prima guerra mondiale e fu dimenticato per essere riscoperto solo negli anni novanta.
Il patrimonio ipogeo di Matera è curato dall’organizzazione Italia Sotterranea, che attraverso tour guidati e studi approfonditi, valorizza e conserva le antiche cisterne, grotte e cavità che raccontano la vita e le tradizioni millenarie di Matera, svelando segreti e bellezze nascoste sotto la superficie.

I Materani, fieri della loro storia di luci e ombre, sapranno di certo raccontarvi i più svariati aneddoti e portarvi dentro l’autenticità di questo territorio.

Siamo convinti che i 45 milioni di euro spesi per organizzare gli eventi di Matera – Capitale della Cultura 2019, siano stati un buon investimento per dare enfasi alla storia unica di questa città.

Buon viaggio!


Commenti

3 risposte a “Matera, la città di pietra”

  1. Matera, come d’altronde un po’ tutta la Basilicata, è stata un bellissima scoperta e ci è rimasta nel cuore! Appena tornata ho letto subito Cristo si è fermato ad Eboli per comprendere un po’ di più la storia della città e della regione

  2. Non sono mai stata a Matera e me ne vergogno: so che è straordinaria e vederla con le luci dell’alba deve essere incredibile. Ci sono stati i miei suoceri questa estate e se ne sono innamorati: mi piacerebbe inserirla in un itinerario on the road proprio come hanno fatto loro.

    1. anche noi l’abbiamo inserita in un itinerario on the road…prima siamo stati in Puglia, poi Matera e Caserta

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